Vittimismo. Ancora. Ormai la strada è quella. La Reggina, la società reggina, intesa come proprietà e dirigenza, continua a pensare che il mondo ce l’abbia con lei. I fatti, anzi i “non fatti”, sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare al business plan, con la promozione immediata in Serie C, il doppio salto in B e il Sant’Agata su tutti. Che non solo non sono arrivati al primo, ma sono lontanissimi anche al secondo anno di gestione. E come non dimenticare poi le continue risoluzioni dei big, la gestione delle vicende Bonacchi e Ba, le continue dichiarazioni al veleno. E vittimistiche. E piene di bugie.
Come l’ultima, quella del DG Giuseppe Praticò, a Radio Febea. “Non venite a dirmi che la società non sia stata massacrata da fake news, insulti anche alle famiglie, notizie destabilizzanti in maniera scientifica. Lo sfogo di Ballarino è frutto di quanto gli è stato buttato addosso in questi mesi, critiche ingiuste“, ha detto. A Reggio Calabria è stato criticato un certo Lillo Foti e ora non è permessa la critica a tal Nino Ballarino? Che cosa ha fatto, Nino Ballarino, per evitare di essere criticato?
Ce lo dice lo stesso Praticò, cosa ha fatto: “a Reggio vogliamo farfalloni che promettono mari e monti, e poi ci fanno fallire, e noi zitti come conigli, oppure gente seria? Ballarino ha mantenuto tutto quello che ha detto“. Dunque, secondo il DG, il patron ha mantenuto ogni promessa. A questo punto ci viene da pensare che – dal momento che il dirigente parla di “fake news” – evidentemente la classifica ufficiale del girone I di Serie D è una bufala e la Reggina è prima in graduatoria per distacco. E anche quella dell’anno scorso lo era. Nel mondo immaginario di Praticò, infatti, oggi dovremmo essere primi per distacco, sì, ma non in Serie D, bensì in Serie C.