Alla vigilia del match contro il Taranto, vero e proprio ‘derby fra disperate’ del Girone C di Serie C, emergono interessanti novità sulla cessione del Messina. L’accordo raggiunto nei giorni scorsi ha portato la cessione delle Associazioni Calcio Riunite Messina dall’ormai ex patron Pietro Sciotto alla società AAD Invest Group S.A.R.L..
Un cambio di proprietà che, per quanto atteso e invocato da tempo dall’ambiente messinese, fortemente segnato da una stagione complicata, dentro e fuori dal campo, una volta avvenuto ha lasciato più di qualche dubbio intorno all’entità della piccola società lussemburghese che ha messo le mani sui giallorossi.
StrettoWeb ha visionato l’atto notarile riguardante la cessione del Messina dal quale emergono dettagli importanti riguardo il presente e il futuro della società peloritana.
Le cifre della cessione del Messina e il pagamento a tranche
Innanzitutto, Pietro Sciotto ha venduto l’80% delle quote del Messina, tenendo per sé il 20%. Il prezzo per la cessione dell’80% del Messina, secondo quanto riportato nel documento, è stato stabilito in 2.5 milioni complessivi. Tale cifra non è stata versata interamente da AAD Invest Group che ha ottenuto la dilazione del pagamento in due tranche:
- 250.000 euro da versare entro il 20 febbraio 2025
- 250.000 euro da versare entro il 20 marzo 2025
Cessione Messina: che succede in caso di mancato pagamento?
Dei 2.5 milioni previsti per la cessione Sciotto, attualmente, potrebbe non aver ricevuto neanche un centesimo. E sarebbe tutto in regola visto che la prima scadenza è il 20 febbraio, tra oltre un mese.
AAD Invest Group fin qui a Messina non si è vista e non ha versato un centesimo, nonostante il preliminare di vendita risalisse addirittura allo scorso Novembre, ma nel frattempo la piccola società lussemburghese, con appena 12 mila euro di capitale sociale, ha già portato al fallimento del del KMSK Deinze in Belgio.
Nell’atto notarile si fa riferimento alla possibilità che il pagamento possa non avvenire completamente o in parte. In quel caso, il Messina tornerebbe nelle mani di Sciotto con eventuale pagamento di un indennizzo a suo favore.
“Il mancato pagamento delle somme costituisce annullamento del contratto ai sensi dell’art. 1456 c.c. – si legge nel documento – A tal fine, la parte cedente potrà comunicare entro trenta giorni dall’inadempimento la volontà di avvalersi della detta clausola, con la conseguente risoluzione di diritto del contratto.
In tale ipotesi, le somme fino a quel punto eventualmente versate andranno computate innanzi tutto ad indennizzo dell’eventuale diminuito valore delle quote oggi cedute e, per l’eventuale eccedenza, trattenute dalla parte cedente a titolo di risarcimento.
In alternativa, la parte cedente potrà non avvalersi della superiore clausola risolutiva espressa, agendo per l’adempimento chiedendo il versamento delle somme dovute unitamente agli interessi maturati e l’eventuale maggior danno.
La parte cessionaria dichiara e riconosce che il presente atto costituisce titolo per chiedere l’adempimento dell’obbligazione assunta. Viene riconosciuto al cedente il diritto al rimborso dell’80% della differenza tra costi e ricavi sostenuti dall’1 luglio 2024 sino al passaggio di consegne”.
Qualcosa non torna…
Dalle cifre dell’atto notarile emergono alcune clamorose anomalie. Innanzitutto la cifra di vendita: 2 milioni e mezzo di euro per un club di serie C, con circa 3 milioni di euro di debiti e con una situazione sportiva disperata (serve un vero e proprio miracolo sportivo per evitare la retrocessione in serie D nei prossimi tre mesi), senza alcun tipo di patrimonio, è qualcosa che va fuori ogni regola di mercato.
Poi c’è anche la circostanza che l’acquirente abbia ottenuto le quote di maggioranza senza versare un centesimo, e quindi con una promessa di “pagherò” una cifra così importante entro due mesi. Sembrano proprio le stesse promesse che l’AAD Invest Group ha fatto in Belgio, senza rispettarne una e portando il KMSK Deinze al fallimento…