Ballarino gioca con la Reggina, ma non siamo al supermercato: “la tolgo dalla vendita”. E si arrabbia (ancora) con i giornalisti

L'ennesimo delirio di Ballarino: le parole del patron amaranto al termine di Reggina-Igea Virtus. L'imprenditore gioca con la tifoseria

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Forse, Nino Ballarino, pensa di giocare alla Play Station. E’ su Fifa? O Pes? Modalità carriera: ingaggia, rescinde, annuncia, fa dietrofront, si arrabbia. Il problema, però, è che dovrebbe capire – o dovrebbero fargli capire – che siamo sulla realtà, che non siamo dentro un mondo virtuale e che la Reggina è una cosa seria. Anche oggi, dopo la vittoria contro l’Igea Virtus, arriva in zona mista arrabbiato. “Avevano già fatto gli articoli, dopo il primo tempo. Gli ‘scarti’ di Ballarino. Si devono vergognare”, dice rivolgendosi al giornalista Rocco Musolino di Radio Febea. Il riferimento, anche se sui social è stato preso di mira da tanti, è chiaramente al nostro articolo. Così abbiamo titolato: “Siracusa, va subito a segno lo “scarto” di Ballarino: Ba firma l’1-0 sul Sambiase”.

Vorremmo capire di cosa ci dovremmo vergognare. Di aver riportato un fatto realmente accaduto? Ba è stato definito “scarto” da Ballarino. Non lo abbiamo detto noi, ma lui, e ci sono i video a testimoniare. Ba oggi ha segnato, 24 minuti dopo il suo esordio con la nuova maglia. Al di là del risultato finale, così poco gli è bastato per dimostrare che scarto non è, dal momento che la Reggina lo aveva annunciato in estate come grande colpo. Questi sono i fatti: Ba è uno “scarto” di Ballarino e oggi ha segnato col Siracusa. Questo è quello che abbiamo scritto e riportato. Non c’è nulla di assurdo e nulla di cui vergognarsi.

Piuttosto, per la salute del patron, sarebbe meglio che evitasse di inalberarsi di continuo, anche dopo una vittoria, alla ricerca del nemico ad ogni costo. Lo diciamo per lui. Almeno oggi, dopo una vittoria netta, potrebbe godersi il risultato. Il mondo non è fatto di persone cattive, di tifosi sui social e giornalisti pazzi. Il mondo è fatto di persone che evidenziano le inefficienze di un imprenditore che non ne ha azzeccata una. E, sì, di articoli continueremo a farne all’infinito, caro Ballarino, così come facciamo da un anno e mezzo a questa parte. Senza vergognarci di nulla, perché questo è il nostro lavoro.

Ma a proposito di inefficienze e gaffe, queste non sono niente rispetto a quanto, pochi secondi dopo, il patron ha rivelato: “vi posso dire che ad oggi nessuna PEC, nessuna richiesta, è avvenuta attraverso i canali ufficiali per acquistare la Reggina. Siccome io devo vincere il campionato, oggi togliamo la Reggina dal mercato della vendita“. Assurdo! Allucinante! Nino Ballarino si permette di dire e disfare, di fare, dire e cambiare idea. Siamo per caso al supermercato? La Reggina non è un giocattolo, non è un video-gioco e neanche un ortaggio, e questo continuo teatrino – questa volta sì – fa fare una figura vergognosa alla città di Reggio Calabria. Altro che Saladini e Gallo.

Vorremmo tanto capire in che mondo viva, Nino Ballarino, a parte quello dei video-giochi. Dove sta scritto che una trattativa si debba avviare via PEC? Quale richiesta arriva via PEC? Ogni trattativa si apre in modo informale e riservato, con dei primi approcci, delle informazioni, e poi eventualmente dei contatti e degli incontri. C’è per caso un obbligo a inviare una PEC? Una trattativa per un’azienda privata non è mica un bando e ognuno è libero di presentarsi come, quando e da chi vuole, senza obblighi di PEC, e-mail e simili.

Ma poi, 15 giorni dopo quell’annuncio, si può mai cambiare idea così e annunciarlo in questo modo. Ma quando mai è accaduto? Ma Ballarino lo sa che è il patron di una società storica e gloriosa? Lo sa che tutto quello che dice viene amplificato dalla potenza mediatica di una tifoseria importante? Lo sa che cambiando idea ogni settimana si rende ridicolo agli occhi della città e del mondo del calcio? Cosa farà ora? Domenica magari la Reggina perde e la rimette di nuovo in vendita? Per il bene della sua salute (di nuovo), ma anche della sua reputazione: evitate di farlo parlare…

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