Aieta, una gita sulle colline del Pollino

Aieta, da tempo nominata come uno dei borghi più belli d’Italia, è una graziosa cittadina sulle colline del Parco Nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza: nucleo abitato di soli 700 abitanti, ha un centro storico di grande bellezza e un forte patrimonio di tradizioni culturali ed enogastronomiche che meritano di essere scoperte.

La storia di Aieta

La storia di Aieta ha origine nell’antichità: il territorio in cui sorge l’odierno centro abitato fu infatti sede di produzione agricola fin dal tempo degli enotri e dei lucani (dal VI – V secolo a.C.), con questi ultimi che scelsero la zona per costruire una fortificazione di avvistamento, sfruttando la posizione privilegiata per migliorare il livello di difesa del territorio contro i greci di Thurii.

L’area fu successivamente sfruttata per le produzioni agricole romane. Succeduti ai romani, i bizantini ne fecero il capoluogo di una unità militare, rafforzando la fortificazione già presente nel monte Calimaro per difendersi dalle incursioni di goti e longobardi. È in questo periodo storico che venne dato l’attuale nome ad Aieta, richiamando l’immagine di un’aquila appollaiata sulla cima del monte.

Con i normanni, l’importanza della postazione sul Monte Calimaro perse gradualmente rilievo, finendo con l’essere completamente abbandonata, non essendovi più nemici da cui guardarsi. Ad essere ampliato e popolato fu invece il villaggio sorto su una cresta del rilievo che, come molti altri centri abitati nella zona, passò di mano numerose volte nei secoli, divenendo possedimento degli svevi, degli angioini, degli aragonesi, dei borboni, fino all’annessione al Regno d’Italia.

Originariamente più ampio, con la creazione autonoma del comune di Praia di Mare nel 1928, il territorio di Aieta fu ridotto e privato della fascia costiera.

I principali monumenti di Aieta

Simbolo di Aieta è il Palazzo Martirano Spinelli, un esempio di architettura rinascimentale di grande bellezza: si tratta di un edificio imponente, un monumento nazionale che venne costruito nel XVI secolo dai Marchesi Cosentino, signori di Aieta, per essere poi venduto agli Spinelli.

L’edificio presenta, al centro della facciata, un loggiato con colonne e archi in pietra. Al piano terra ci sono le aree di rappresentanza (ricevimento, sale di soggiorno e di musica, cucine, sale delle armi e del corpo di guardia), mentre i sotterranei ospitavano le prigioni, le cantine e le cisterne dell’acqua. Le camere da letto erano invece posizionate all’ultimo piano del complesso.

Nutrita è anche la gamma di edifici religiosi come la Chiesa Matrice di Santa Maria della Visitazione, risalente al XVI secolo. All’interno sono ammirabili diversi affreschi, dipinti su tavola, opere d’arte come le due pale d’altare di Fabrizio Santafede, una croce d’argento del ‘500 e un organo a canne Bossi-Prezioso del ‘600.

È stato purtroppo abbattuto nel ‘900 il Convento dei Padri Minori Osservanti di San Francesco d’Assisi, di cui rimane solamente la chiesa.

Cosa vedere e fare ad Aieta

Al di là dei monumenti più importanti, di cui sopra abbiamo potuto brevemente condividere alcuni spunti, la visita ad Aieta non può definirsi completa senza una passeggiata nel suo borgo storico, in cui ammirare alcune testimonianze della ricca attività tessile della zona.

La lunga tradizione tessile di Aieta iniziò a consolidarsi soprattutto con l’arrivo delle prime macchine inglesi, nella parte iniziale del ‘900, sebbene le origini di tale attività siano molto più remote. Le attività di tessitura sopravvivono ancora oggi nella cittadina, tutelate da un’associazione culturale presso la Casa degli Antichi Mestieri, in cui è possibile vedere tessitrici all’opera e acquistare dei pezzi unici da conservare.

Considerata la sua posizione, durante la visita ad Aieta è altresì possibile godere delle tante bellezze del Parco Nazionale del Pollino, in cui sarà anche possibile organizzare numerose attività all’aria aperta, in uno dei patrimoni naturalistici più importanti di tutto il Sud Italia. È altresì consigliata un’escursione all’Area Archeologica di Monte Calimaro, in cui è presente una grotta al cui interno sono custoditi i resti dell’antico insediamento di Aieta Vetere.

Per un ristoro e un approfondimento della valenza enogastronomica del territorio, è consigliabile anche fare visita a uno degli agriturismi dell’area, che predispongono dei menù a base di prodotti tipici coltivati internamente alle stesse strutture.