Reggio Calabria, la mostra dell’Accademia di Belle Arti “Pop To Street Art: Influences” chiusa dalla Procura per una maxi inchiesta su opere d’arte falsificate

Reggio Calabria, l'ennesima figuraccia della città nell'inchiesta che ha disposto la chiusura della mostra dell'Accademia di Belle Arti "Pop To Street Art: Influences"

  • palazzo della cultura mostra chiusa
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A Reggio Calabria anche le belle iniziative finiscono in enormi pasticci. L’Accademia di Belle Arti, infatti, aveva organizzato una mostra che riunisce capolavori dell’arte contemporanea di tre artisti iconici: Andy Warhol, Keith Haring e Banksy, affiancati da altri interpreti di grande rilievo, tra pionieri e protagonisti della Pop Art e della Street Art. La mostra è stata organizzata in tre distinte sedi della città: il Palazzo della Cultura, l’Accademia e il Museo Archeologico Nazionale. Una mostra itinerante, quindi, con le guide per i turisti che potevano ammirarla visitando contemporaneamente tre importanti sedi della cultura cittadina.

Peccato, però, che l’Accademia la domenica sia chiusa. E quindi già di per sé nel giorno favorito da turisti e vacanzieri, una delle tre sedi della mostra sia incredibilmente impossibile da visitare. Ieri, inoltre, la mazzata per un gruppo di turisti (alcuni dei quali provenienti da Milano): nel cuore della mattinata si sono recati al Palazzo della Cultura per ammirare la mostra ma una volta arrivati sul posto sono stati “accolti” da un cartello affisso sul cancello in cui si leggeva “Si informa che la mostra Pop to Street Art Influences non è accessibile“. I turisti, delusi per la spiacevole sorpresa, hanno cercato di informarsi sul perchè la mostra fosse chiusa nonostante la tanta pubblicità e hanno saputo che la mostra è attualmente chiusa e non si sa se e quando la riapriranno in quanto è coinvolta in una maxi inchiesta della Procura di Pisa sulla falsificazione di opere d’arte.

La bella mostra dell’Accademia, quindi, è totalmente compromessa con due sedi su tre chiuse la domenica. La delusione dei turisti è stata enorme, soprattutto perchè tutto ciò non è stato comunicato ai visitatori da nessuna parte. Sono arrivati al Palazzo della Cultura dal centro storico e sono di fatto stati respinti. Si tratta quindi dell’ennesima brutta figura con chi viene a visitare questa città cercando di scoprire le bellezze anche culturali e si trova invece un cancello chiuso senza nessuna informazione precisa.

Sul sito dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria si legge che all’interno della mostra sono presenti “oltre 170 opere, originali e after, tra disegni, manifesti, litografie, opere pittoriche, sculture e serigrafie, tracciano un percorso volto a esplorare l’evoluzione artistica e l’influenza della Pop Art sulla Street Art. Tra i molti celebri lavori, i visitatori potranno ammirare le lattine di zuppa Campbell e i ritratti di Marilyn Monroe di Andy Warhol, i disegni per la metropolitana di New York di Keith Haring e le riproduzioni dei contributi rivoluzionari di Banksy nell’ambito dell’arte in strada”.

“L’evento, che ha come obiettivo primario la divulgazione e la formazione, è ospitato nelle prestigiose sedi dell’Accademia di Belle Arti e del Palazzo della Cultura “P. Crupi” di Reggio Calabria, con la presenza di alcune opere presso il Museo Archeologico Nazionale”.

“L’esposizione offre un’opportunità unica di comprendere il dialogo tra questi due movimenti artistici fondamentali nell’epoca contemporanea. I visitatori potranno immergersi in un’esplorazione completa delle origini ed evoluzioni di Pop Art e Street Art, potendone apprezzare le dinamiche di stretta contaminazione teorica e stilistica”. 

La Procura di Pisa, invece, ha recuperato oltre 2.100 opere di arte contemporanea falsificate nell’operazione ‘Cariatide’ (nome tratto dal dipinto attribuito a Modigliani): 38 soggetti sono indagati per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d’arte. I falsi, se immessi sul mercato, avrebbero comportato un danno economico superiore ai 200 milioni di euro. E non è ancora noto come e perchè anche la mostra reggina sia coinvolta in quest’inchiesta. L’autorità giudiziaria, però, ha disposto la chiusura della mostra.

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