Segregata in casa, violentata e maltrattata, è questo il terribile scenario a cui è stata sottoposta una donna tunisina, dal proprio compagno suo connazionale, di 30 anni. L’uomo ha tenuto segregata la giovane con la promessa di una vita migliore. Le indagini sono iniziate a dicembre del 2023 quando i militari hanno notato una lite furiosa tra una donna di 29 anni e il tunisino in via Maqueda a Palermo. I militari hanno soccorso la donna che ha denunciato violenze e soprusi.
La vittima infatti sarebbe stata segregata in casa dal suo presunto carceriere e, costretta a restare ai margini del mondo, senza alcuna di libertà di uscire di casa né tantomeno di avere contatti con altre persone, privata persino del suo cellulare. Una prigionia che sarebbe stata segnata anche da violenze fisiche e psicologiche, da ripetuti abusi e minacce di morte, subite dalla donna tenuta in pugno dal suo aguzzino che, per farla tacere, l’avrebbe minacciata di rimpatriarla.
Ogni tentativo di fuga della 29enne durante i due mesi di permanenza in Italia sarebbe stato vano, in quanto puntualmente ritrovata e riportata in casa dall’indagato, sino a quel giorno di dicembre dello scorso anno. Il tunisino avrebbe tentato di avere contatti con l’ex compagna nonostante la donna fosse stata collocata in struttura protetta, le avrebbe promesso una relazione più felice qualora avesse rimesso la querela nei suoi confronti. Il rifiuto della vittima avrebbe scatenato l’ennesima reazione di ira ed aggressione fisica dell’indagato nei confronti della giovane donna. L’uomo si trova nel carcere Lo Russo – Pagliarelli di Palermo. Il gip ha disposto il decreto di giudizio immediato.