Catania, il baritono Franco Vassallo inaugura la stagione dei recital al Teatro Bellini

Il baritono Franco Vassallo inaugura la stagione dei recital al Teatro Bellini di Catania e festeggia il trentennale della carriera

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Sono trionfali années de pèlerinage (rubiamo la citazione a Liszt, come quest’ultimo fece con Goethe) e sono tutte da raccontare le tappe del successo che un grande interprete come Franco Vassallo vive e moltiplica in crescendo fin da giovanissimo.

Un itinerario artistico e prima ancora umano, reso unico dall’inconfondibile e versatilissima attitudine baritonale di un artista di fama internazionale. Come sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “per festeggiare il trentennale di una fulgida carriera, il Teatro Massimo Bellini è onorato di accogliere ancora una volta sul proprio palco il prestigioso cantante milanese, autentico beniamino delle platee più esigenti”. L’appuntamento, fissato per domenica 1 dicembre alle ore 17:30, inaugura il ricco cartellone dei recital, condiviso con il Turno A.

Accanto a Vassallo ci sarà il pianista Giovanni Brollo, nome di spicco dell’agone concertistico, qui nella doppia veste di accompagnatore e solista. In programma musiche di Boito, Caccini, Gounod, Lehár, Leoncavallo, Liszt, Mozart, Puccini, Rossini, Tosti, Verdi, Vaughan Williams e Alessandro Scarlatti. I brani verranno presentati dall’esperto musicologo Giuseppe Montemagno.

Continua intanto la campagna abbonamenti per la Stagione di Opere e Balletti 2025. Il diritto di prelazione è  stato prolungato fino al 7 dicembre. È  al contempo possibile acquistare nuovi abbonamenti per i posti non in prelazione.

Ma torniamo al recital che vede protagonista Franco Vassallo, in un excursus attraverso i capolavori dell’opera, dal barocco al belcanto alla “giovane scuola”,  ma anche dell’operetta e della canzone da salotto. Assaporiamo le prelibatezze di una variegatissima locandina che si apre con la dolcezza di «Amarilli, mia bella» di Giulio Caccini, emblema del primo barocco italiano, dove la purezza della linea melodica si fonde con una poetica intima e suggestiva. Prosegue con «Già il sole dal Gange» da L’honestà negli amori di Alessandro Scarlatti, una luminosa aria che celebra l’alba e la natura con vitalità contagiosa. Si entra nel cuore del classicismo con Don Giovanni di Mozart: la Canzonetta «Deh vieni alla finestra» racchiude tutto il fascino seduttivo e ironico del protagonista, perfettamente adatto al temperamento di Vassallo. Indugiando nel solco di una leggerezza solo apparente, si passa alla celebre Cavatina di Figaro «Largo al factotum» da Il barbiere di Siviglia di Rossini, una vera prova di agilità e carisma.

La seconda parte punta subito sul fascino della romanza italiana con Sogno e Mattinata di Francesco Paolo Tosti e di seguito l’altra Mattinata, quella di Ruggero Leoncavallo: tre brani che esaltano liricità e sentimento, immergendo l’ascoltatore in  un’atmosfera nostalgica. E la metafora del viaggiatore alla scoperta del mondo e della sua rappresentazione – che tanto si presta alla parabola di un cantattore come Vassallo –  si fa rivelatrice  nella scelta di eseguire i Songs of Travel che Ralph Vaughan Williams musicò sui versi dell’omonimo “ciclo dei viandanti” di Robert Louis Stevenson. I primi tre componimenti della raffinata silloge – The Vagabond, Let Beauty Awake e The Roadside Fire – vagheggiano infatti la libertà del viaggio e l’introspezione.

Una pausa dal canto ed ecco che il virtuosismo pianistico di Giovanni Brollo risplende nel lisztiano Mephisto Waltz, un vortice di energia e passione. La sezione operistica si arricchisce quindi con «O sainte médaille – Avant de quitter ces lieux» da Faust di Gounod, laddove l’affetto di Valentin esplora la preghiera e il dramma interiore, e con due arie verdiane: l’indignazione vibrante di Rigoletto in «Cortigiani, vil razza dannata» e l’arguzia di Falstaff in «Quand’ero paggio».

Il pianismo di Liszt torna nella spettacolare Paraphrase de concert proprio su temi di Rigoletto, rielaborazione che unisce lirismo e virtuosismo.

La trascinante sequenza finale prevede l’arioso del manipolatore Simon Mago «Ecco il magico specchio» da Nerone di Arrigo Boito, per approdare  – ma sul versante comico – al truffatore “dantesco” Gianni Schicchi, immortalato da Puccini nel monologo «Ah! Vittoria! Vittoria!».

Il commiato è di nuovo nel  segno della leggerezza, con l’indolente sortita di Danilo «O patria» da La vedova allegra di Franz Lehár, che chiude con eleganza un pèlerinage tra palcoscenici e partiture che per il Nostro baritono è ancora tutto in fieri.

Franco Vassallo è considerato uno degli interpreti più completi della scena contemporanea. Ha debuttato giovanissimo e conquistato il pubblico nei teatri più prestigiosi del mondo, tra cui La Scala di Milano, il Metropolitan Opera di New York e la Royal Opera House di Londra. Specializzato nel repertorio verdiano, rossiniano e pucciniano, ha saputo affiancare alla tradizione italiana un interesse per il repertorio tedesco e francese, spaziando con versatilità dal grand opéra all’operetta. Dotato di una voce calda e penetrante, unita a una spiccata vocazione interpretativa, Vassallo si distingue per la capacità di incarnare personaggi complessi, conferendo a ogni ruolo un’intensità unica.

Pianista raffinato e versatile, Giovanni Brollo è un interprete apprezzato per la sua sensibilità e il virtuosismo. Ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale e si è esibito in importanti sale da concerto in Italia e all’estero. Solista di vaglia e al tempo stesso specializzato nell’accompagnamento del repertorio vocale, Brollo si distingue per la capacità di dialogare musicalmente con i cantanti, arricchendo ogni performance di profondità espressiva. Quella del primo dicembre si preannuncia davvero come una serata all’insegna dell’eccellenza interpretativa.

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