Bufera a Taormina per la scelta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cateno De Luca di “sciogliere” il Corpo di Polizia locale e in ultimo di trasferire l’ormai l’ex comandante Lo Presti all’Area tecnica. Sull’accaduto è intervenuta la parlamentare Dafne Musolino: “un Comune come Taormina, che aveva da oltre 30 anni il proprio Corpo di Polizia locale, si trova adesso con un Servizio per volontà del sindaco e della Giunta per una pretesa razionalizzazione dei servizi che in realtà, come è chiaro a tutti, è solo il modo attraverso il quale si è deciso di neutralizzare il comandante, che difatti non è più tale, ma è diventato un dipendente dell’Area tecnica. Su questa questione vorrei dire ai taorminesi che se si consente a un sindaco di pensare che per contrastare un dipendente che non si piega alla sua volontà si possa sopprimere il Corpo di Polizia, si accetta un sistema di governo illiberale e antidemocratico che non fa onore alla Sicilia”, sottolinea Musolino.
La dura risposta di De Luca
“Mi compiaccio che la senatrice Musolino abbia finalmente preso coscienza che Taormina fa parte del suo collegio elettorale! Strano però che fino alla scorsa settimana a chi le chiedeva perché non avesse accettato l’invito ufficiale del comune di Taormina a partecipare al confronto sul tema della gestione dell’emergenza idrica rispondeva testualmente: “Per quale ragione dovrei andare a Taormina? Io sono residente a Messina, di ciò che intende dire il sindaco di Taormina poco mi importa.” La senatrice Musolino dovrebbe chiarire cosa sia cambiato in così poco tempo. Forse ha finalmente realizzato, come ho sottolineato io stesso durante il dibattito del 29 agosto scorso, a cui lei non ha partecipato, che a Taormina ci sono 1697 elettori che il 25 settembre 2022 hanno votato Sud chiama Nord al Senato, votando di conseguenza anche per lei. A questi elettori io stesso ho chiesto scusa a suo nome”. Lo dichiara il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca commentando le ultime dichiarazioni della parlamentare Musolino.
“Signora Senatrice della Repubblica, che triste fine! Pur di andare contro di me, che tutti riconoscono essere il suo “padre inventore politico” è disposta anche a sconfessare sé stessa e la propria storia. La invito nuovamente, soprattutto alla luce della sua recente presa di posizione contro di me e a difesa dell’ex comandante Daniele Lo Presti, a un confronto diretto in pubblica piazza scelga Lei il luogo Messina, Taormina, Fiumedinisi, Roma. Parliamo di quando, da assessore al Comune di Messina, ha redarguito Lo Presti con una nota ufficiale datata 20 dicembre 2019, per un’intervista rilasciata alla stampa, chiedendo come si fosse permesso senza preventiva autorizzazione dall’Amministrazione, cioè da parte sua essendo l’assessore con delega alla polizia municipale”, prosegue De Luca.
“E poi ha il coraggio riferendosi alla mia amministrazione a Taormina di parlare di barbarie del diritto e della democrazia? Ma ci faccia il piacere! Nella stessa nota tra l’altro era sempre la senatrice Musolino a ricordare a Lo Presti che l’istituto del comando ha carattere fiduciario dicendosi pronta ad assumere senza indugio i provvedimenti conseguenziali; ed infatti il comando di Lo Presti cessò prima del tempo su richiesta dello stesso Lo Presti, esiliato nel frattempo alla città metropolitana, in quanto non gradito proprio dall’assessore Musolino”, evidenzia De Luca.
“Confrontiamoci anche sulla sua attuale strenua difesa dell’ex comandante Lo Presti. È lo stesso dipendente che, il 30 gennaio 2020, lei stessa, nel suo ruolo di assessore nella mia giunta, ha segnalato all’autorità giudiziaria per fatti che riteneva avesse commesso in violazione dei suoi doveri d’ufficio mentre era in servizio al comando della polizia locale di Messina?! Quanta Miseria umana e politica! Non fa onore alla Sicilia essere rappresentata a Roma da ascari politici come la senatrice Musolino, che ha venduto il proprio consenso al potere dei palazzi romani, consenso che non ha mai avuto se non per grazia ricevuta“, spiega De Luca.
“Per ora non aggiungo altro su Daniele Lo Presti perché stiamo procedendo nelle opportune sedi, ma un comandante che si comporta alla Schettino, abbandonando una città turistica come Taormina nel periodo più critico da luglio a settembre, compie un gesto che infanga la divisa e si commenta da solo. Se Lo Presti avesse voluto onorare realmente la divisa che porta, avrebbe potuto scegliere di prendere il congedo parentale in un periodo più tranquillo. Forse Lo Presti e Munnia stanno creando questo clamore perché vogliono costringermi a raccomandarli per essere presi in servizio presso la Città Metropolitana di Messina?”, rimarca De Luca.
“Sia Lo Presti che Munnia (stile “Starsky & Hutch”, la Musolino definiva entrambi così quando erano in servizio a Messina) hanno infatti presentato istanza per essere assunti come Comandante e Vice Comandante, per fare come a Taormina: “unu leggì e l’autru scrivi”. Ma Lo Presti non ha fatto causa alla città metropolitana per essere assunto a tempo indeterminato e l’ha miseramente persa qualche mese fa? Sia chiaro che non accetto intimidazioni ed ingerenze da soggetti che sono collegati dal comune odio nei miei confronti“, conclude De Luca.