In questi giorni quattro capodogli sono transitati per le acque eoliane. Probabilmente un gruppo di giovani maschi, un bachelor group, dato il tipo di aggregazione e la dimensione relativa degli individui, secondo Filicudi Wildlife Conservation. Un maschio adulto di capodoglio puà raggiungere i 15 metri di lunghezza e in genere in età adulta diventa sempre più solitario.
“I giovani maschi raggiunta la maturità sessuale si aggregano tra di loro lasciando il gruppo parentale da cui provengono“, spiegano gli ambientalisti. Le acque eoliane sono un habitat ottimale per le attività di alimentazione di questa specie che si nutre principalmente di calamari mesopelagici nelle zone di scarpata raggiungendo elevate profondità (anche duemila metri) per cacciare trattenendo il respiro anche per un’ora.
Questa specie è tra gli apneisti più dotati possedendo un sistema di trasporto dell’ossigeno agli organi essenziali potenziato rispetto a quello dei comuni mammiferi e poi un particolare organo, lo spermaceti, nella zona del melone, che consente di mantenere equilibrio e assetto durante il profilo di immersione.
Il capodoglio si orienta, caccia e comunica nelle profondità del mare attraverso un sofisticato sistema di clicks strutturati con durata, intervalli e tipologia a seconda del tipo di attività svolta. Senza un idrofono è impossibile studiare questi mammiferi che trascorrono gran parte del loro tempo sott’acqua venendo a galla solo per riposare e respirare.
Per questo “una delle minacce più severe per la specie – concludono gli attivisti di Filicudi Wildlife Conservation – è il rumore acustico che disturba gli animali durante l’immersione. Tra le altre minacce ci sono le collisioni con le imbarcazioni e l’intrappolamento in reti e attrezzi da pesca. L’ingestione di plastica è anche un’altra delle cause di mortalità per questa specie“.