Caos a non finire in questi giorni a Reggio Calabria. Numerose le questioni che stanno facendo discutere la città, talmente note che è inutile ribadirle. Una delle più gravi è senza dubbio quella delle Giostre di Festa di Madonna al Botteghelle, installate nonostante resistenze, richieste di incontri, lamentele e ricorsi al Tar da parte del Comitato cittadino. I residenti hanno chiesto una posizione alternativa delle Giostre per gli adulti – dopo anni al Tempietto, ora rimesso a nuovo e inutilizzabile per le attrazioni – per questioni di sicurezza e ordine pubblico. Nient’affatto. Solo “rassicurazioni poco rassicuranti”, ricorsi respinti e incontri mai accettati da parte del Sindaco Falcomatà.
Sindaco Falcomatà Giuseppe, da ribadire. Sì, perché con il papà Italo almeno l’approccio era diverso. C’è infatti un precedente di 30 anni fa, del settembre 1994, che spunta fuori da un vecchio articolo della Gazzetta del Sud. Allora c’era appunto l’Amministrazione Italo Falcomatà. C’era Festa di Madonna, ovviamente. E si ripresentavano problemi simili. Le Giostre, che allora erano meno ingombranti e invasive, sempre al Botteghelle.
Anche nel 1994 arrivò la lamentela dei residenti, per gli stessi motivi, però l’approccio fu diverso. La dimostrazione è tutta in una nota di precisazione dell’allora Assessore Giuliano Quattrone. Obiettivo? Priorità ai cittadini, che “hanno ragione”, si legge in quel vecchio articolo (in basso). Tradotto: provare a trovare soluzioni alternative, allora Porto o zona ex Fiera. A prescindere da quelle che potevano essere le decisioni – perché è impossibile mettere d’accordo tutti – quantomeno all’epoca c’era la volontà di ascoltare la cittadinanza.
Oggi, 30 anni dopo, stesso colore politico e stesso cognome, ma risultati decisamente diversi. Il caos di questi giorni è sotto gli occhi di tutti, culmine di 10 anni di gestione simile anche per altre vicende e in altri settori. La cittadinanza non viene ascoltata, ma in fondo a tanti sta bene così. Tra un “non siete mai contenti” e un “grazie Sindaco che hai posticipato l’apertura delle scuole, così i nostri figli potranno stare in giro fino alle 4 del mattino”, il gioco è fatto. In fondo, proprio oggi, “La Strada” dice questo, in riferimento ai regolamenti inapplicati: “Paga i tributi e stai zitto”.





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