Macabre minacce di morte a un Consigliere calabrese sono state recapitate nei giorni scorsi. I fatti si sono verificati a Cetraro, in provincia di Cosenza. A denunciare l’accaduto il Presidente e i Capigruppo del Consiglio Comunale di Cetraro, all’unanimità. “Siamo al punto di non ritorno – si legge nella nota di Angelo Aita – Circa 15 giorni fa, un atto criminoso, vigliacco e aberrante si è perpetrato ai danni del Consigliere Iozzi Maurizio, assessore all’epoca del fatto. Spregevoli personaggi, che speriamo vengano presto assicurati alla giustizia, si sono recati, nella cappella della famiglia Iozzi e hanno lasciato un messaggio chiaro di minaccia, infilzando un coltello a livello della gola, alla foto lapidea della mamma deceduta da 50 anni”.
“Gli inquirenti verificheranno se l’atto è legato all’attività amministrativa di Iozzi Maurizio ma, certo è, che ci troviamo di fronte a un fatto sconcertante e da brividi che rende ancora più evidente il livello di degrado sociale che ha raggiunto la nostra comunità. Una comunità dove serpeggiano vili uomini, capaci di atti violenti e disumani, che senza scrupolo cercano di portare la città nella barbarie e nella paura. L’omertà che attraversa in modo trasversale tutti i ceti della nostra comunità, unito al silenzio che da un po’ di tempo sembra essere la risposta che accompagna gli atti delinquenziali, alimentano il crescere della sottocultura e distruggono la speranza”.
“Vicinanza e solidarietà a Maurizio e alla sua famiglia scossi da questa inaspettata barbarie umana. La città ha bisogno di un profondo e rinnovato approccio culturale che partendo dalla scuola abbracci il mondo della chiesa, delle associazioni con istituzioni forti e competenti. Tutti insieme per tracciare un percorso lungo ma indispensabile di ricrescita sociale, culturale e di convivenza civile. Per tali motivi, la conferenza dei capigruppo, riunitasi in data odierna, ha deliberato di inserire quale punto all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, la discussione sull’atto delinquenziale perpetrato ai danni di una famiglia della nostra comunità”, si chiude la nota.