Reggio Calabria, quella riunione ad Africo per mandare a casa Scopelliti e la telefonata del compianto Francesco Fortugno

Il retroscena raccontato da Giuseppe Scopelliti e risalente a quasi 20 anni fa: il riferimento è a una riunione ad Africo in cui volevano mandare a casa l'ex Sindaco

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L’ex Sindaco e Governatore Giuseppe Scopelliti prosegue nel suo tour in giro per la Calabria, parlando del libro “Io sono libero”. Il 9 agosto è stato ad Africo, in provincia di Reggio, davanti a oltre 100 persone, e nella lunga chiacchierata ha raccontato un aneddoto di cui mai aveva fatto cenno pubblicamente. E’ risalente a fatti del 2005 e ha indirettamente protagonista proprio Africo, oltreché il compianto Franco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre 2005.

“Racconto un particolare: nel 2005 accade una cosa stranissima”, comincia nel suo racconto Scopelliti. “Ad Africo si riuniscono i vertici del Centro Sinistra presieduti da quelli della Margherita, Naccari, Romeo e altri della Margherita. Ad Africo decidono di mandare a casa l’Amministrazione Scopelliti. A un certo punto io vengo a conoscenza di questa riunione, ma alla fine non vado a casa, salvo la mia Amministrazione dopo che Peppino Martorano esce dall’aula. Il giorno dopo però mi chiama una persona, e lo racconto per la prima volta, mai detto in pubblico: si chiamava Franco Fortugno, Vice Presidente del Consiglio Regionale”.

“Lui mi chiama e mi dice di questa riunione, che volevano mandarmi a casa, ma mi dice anche: ‘io non ho preso parte a questa riunione perché tu sei una persona per bene e un bravissimo Sindaco, io non ho sposato questa linea’. Son passati 19 anni. Ci si chiede: perché Africo, se siamo a Reggio Calabria? Fossimo stati a Lazzaro, o a Villa San Giovanni, ma Africo…”, conclude l’intervento Scopelliti come a voler far intendere che alcune decisioni venivano assunte sottobanco e in determinati luoghi strategici.

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