“Villa San Giovanni (come Messina) è anestetizzata da una procedura per i primi cantieri del “Ponte di Salvini” fondata sull’abolizione del dibattito pubblico e sull’ annullamento del ruolo politico del Consiglio Comunale; una procedura legata a tavoli pseudo-tecnici cui solo i Sindaci sono chiamati a interloquire con i “padroni del vapore”.
Villa SG (come Messina) è commissariata perché la Legge sul “Ponte” incombe come un “buco nero” che tutto risucchia, subordinando ogni potestà di pianificazione, ogni visione “altra” dello sviluppo cittadino“. Così, in una nota, Enzo Musolino, Segretario cittadino Partito Democratico Villa SG.
“Queste sono le premesse generali alle “osservazioni tecniche” che il Circolo PD villese ha già trasmesso al Ministero dell’Ambiente nel contesto della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. E le criticità del finto “progetto aggiornato” sono tante, e si tratta di mancanze, di vuoti, di carenze insuperabili.
- poco o nulla ci dice sul rilascio in ambiente delle acque reflue legate alle lavorazioni;
- non ci sono dettagli sugli scarti di lavorazione e sui siti di recupero;
- mancano stime serie sull’uso dell’acqua, parametrata anche alla disponibilità per uso civile
- non sono specificate le quantità e la destinazione delle rocce da scavo contaminate;
- manca il censimento di controllo delle nuove edificazioni dopo il 2012, risultando disallineato lo stato di fatto con i documenti vetusti;
- non è rilevabile alcuno studio e progettazione sulla mitigazione ambientale in corso d’opera;
- sparisce ogni considerazione sulla salute pubblica, sui fattori inquinanti già esistenti e su quelli prodotti dai lavori, sugli indicatori ambientali che, secondo il progettista, non riguardano la progettazione definitiva e che vengono rinviati al futuro, a cose fatte, a cantieri iniziati.
Basta tutto questo?
Basta per comprendere che è tutto un “bluff pericolosissimo” che ci regalerà nuovi ecomostri e un’enorme incompiuta?
Il consiglio comunale aperto voluto dalla Amministrazione villese (il 12 aprile u.s.) si è concluso con un asettico atto di indirizzo che impegna il sindaco a trasmette al Ministero dell’Ambiente le “osservazioni” del Comune, tenendo conto di tutte le fonti del dibattito spontaneo emergente in città, delle voci del SI come di quelle del NO. E’ poco, serve molto di più!
Serve quello che tanti interventi qualificati hanno chiesto agli Amministratori: serve una deliberazione chiara di Consiglio Comunale che applichi il sacro “principio di precauzione”, che rinvii tutta l’operazione “Ponte” a nuovi e più approfonditi studi, che chiuda le porte della Città ad ogni accelerazione strumentale diretta ad aprire i cantieri, fossero anche quelli per le c.d. “interferenze”; una deliberazione che sancisca un NO informato, documentato, scientificamente fondato.
Questo è non solo possibile, è necessario!
La Storia giudicherà chi guida oggi Villa e Messina anche da questo “coraggio istituzionale”.
I numeri in Consiglio – come tra la gente di Villa – sono dalla parte del buon senso; si vada quindi oltre le osservazioni e si passi al voto in Aula!“, conclude la nota stampa.