Reparto anticrimine di Rende, Molinaro (Lega): “incrementare e non indebolire”

Il presidente della Commissione antindrangheta al sottosegretario all'interno Molteni: "chiudere il reparto potrebbe apparire come segno di debolezza"

StrettoWeb

“L’annunciata e paventata chiusura del Reparto di Prevenzione e Crimine (R.P.C.) con sede a Rende (CS) va assolutamente scongiurata”. Una posizione netta quella di Pietro Molinaro presidente della Commissione Consiliare antindrangheta, che ha scritto al sottosegretario  all’interno Nicola Molteni che ha la delega del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

“Una vicenda che, dopo la visita istituzionale in Calabria del Capo della Polizia, che ha confermato il riordino e quindi la soppressione del presidio di Rende  –aggiunge – ha allarmato i sindacati di Polizia e autorevoli rappresentanti di associazioni che da sempre, si battono per la legalità e la sicurezza. Occorre incrementare e non indebolire le capacità operative dei presidi presenti sul territorio calabrese; una realtà, come testimoniano quotidianamente le indagini della magistratura e le relazioni della D.I.A., caratterizzata da una delle organizzazioni criminali più radicata, pericolosa e potente”.

“E’ di tutta evidenza – prosegue – che immaginare oggi di chiudere un così importante e specifico presidio di Polizia, specializzato in pronti e tempestivi interventi anche fuori regione, che ha conseguito dal 2008 ad oggi importanti risultati, potrebbe apparire un segno di debolezza e la non remota possibilità di non poter più garantire il controllo del territorio da parte dello Stato in una provincia, come quella di Cosenza, che è per estensione e per numero di popolazione è la più grande della regione e sicuramente una delle più estese a livello nazionale”.

“Nell’elogiare l’importante servizio alla collettività  che svolgono gli uomini e donne della Polizia di Stato occorre – conclude Molinaro rivolgendosi al sottosegretario Molteni – riconsiderare questo nuovo modello organizzativo, che con la soppressione del C.P.A. di Rende,   sguarnirebbe un intero territorio. Un regalo alla criminalità organizzata oltreché insicurezza per i cittadini che chiedono sempre di più “presidi di sicurezza”.

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