In Calabria c’è chi non si arrende e si impegna ogni giorno per generare cambiamento sociale e culturale. Parole che ben si addicono all’edificante biografia della dottoressa Bruna Siviglia, presidente e fondatrice di Besse, associazione culturale Bene Sociale, sodalizio no profit che ha nella diffusione della cultura della legalità l’obiettivo precipuo da perseguire dentro e fuori i confini regionali.
Ieri, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Bruna Siviglia è stata insignita dal Museo del Bergamotto, rappresentato dal professore Vittorio Caminiti, dell’ambito premio Donne da emulare con questa motivazione: “Riconoscimento per l’impegno profuso nella promozione della cultura della legalità”. Bruna Siviglia è da sette anni che gira in lungo e in largo la Calabria e le altre regioni italiane per spiegare a tantissimi alunni che non è un buon affare far parte di organizzazioni criminali che offendo l’etica e mortificano le sviluppo della persona e della società.
Bruna Siviglia, insieme al giudice del Tribunale dei minorenni di Catania Roberto Di Bella, è tra i promotori della legge regionale “Giustizia e umanità Liberi di scegliere”, un protocollo di intesa per dare la possibilità a tanti figli di ‘ndrangheta di ricostruirsi una vita lontani dall’esiziale devianza sociale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 150 minori allontanati da famiglie malavitose con 30 madri che li hanno seguiti, 7 delle quali diventate collaboratrici di giustizia. L’assemblea legislativa calabrese finanzia, da quest’anno, 5 borse di studio da 2 mila euro già attivata da Biesse. Liberi di scegliere ha rivoluzionato il processo minorile diventando una sorta di Erasmus della legalità e di Liberi di scegliere Bruna Siviglia è una stella che non smette mai di brillare.