Ha dell’incredibile quanto accaduto ieri, nel corso della partita Paolana-Stilo Monasterace di Eccellenza calabrese. Una gara durata appena 47 minuti, un solo tempo, sospesa dall’arbitro per mancanza di giocatori schierabili dagli ospiti. Una fatto più unico che raro nel calcio, una fatto che quasi mai è dovuto a circostanze casuali. In questo caso, dopo due espulsioni e cinque sostituzioni, sono arrivati degli infortuni in serie, abbastanza forzati.
La notizia ha fatto il giro d’Italia ed è stata ripresa persino dalla prestigiosa rivista calcistica “L’Ultimo Uomo”, che così ha scritto: “La partita tra Paolana e Stilo Monasterace, rispettivamente tredicesima e quattordicesima del Girone A di Eccellenza Calabria, è stata sospesa al 47′ del primo tempo per mancanza di giocatori schierabili della Stilo Monasterace, una curiosa forma di protesta per le decisioni arbitrali. A originare tutto è stato infatti un rigore fischiato a favore della Paolana, con relativa espulsione del capitano dello Stilo Monasterace Coluccio, a cui è seguita, pochi minuti dopo, l’espulsione, per doppia ammonizione, di Minici colpevole di un accenno di rissa con un avversario”.
“A quel punto il tecnico della Stilo Monasterace ha effettuato cinque sostituzioni contemporaneamente e, subito dopo, diversi calciatori hanno iniziato a infortunarsi non potendo più rimanere in campo. Rimasti in 6, e non avendo altri cambi a disposizione, l’arbitro non ha potuto fare altro che sospendere la partita”.
Le parole del dg Origlia
Il sospetto è che la Stilo Monasterace abbia innescato questa messa in scena per protestare contro il dubbio rigore concesso alla Paolana, un sospetto confermato dalle parole del dg Origlia: “Il rigore non è stato visto da nessuno e questo è stato l’ennesimo errore arbitrale che subiamo. Qualcuno ha deciso che dobbiamo retrocedere, noi avevamo previsto di scendere, ma vogliamo farlo giocando tutto fino alla fine. Valuteremo in settimana cosa fare, per oggi la soluzione migliore, secondo noi, è stata non continuare la gara perché non era più una partita di calcio. È inutile farci prendere in giro”.