Il Direttore Sportivo del Messina, Domenico Roma, è intervenuto ai microfoni del canale ufficiale del club per parlare del momento attuale – tranquillo e felice – dei peloritani. E’ stato in silenzio, lavorando a testa bassa nel periodo difficile, ma ora può dire la sua con serenità del presente e del futuro. “Questo è il Messina che sognavo, il Messina mio, di Modica, di Sciotto, dei tifosi. Negli ultimi 3 anni è il Messina che ha espresso il miglior calcio, questo è merito sicuramente del Presidente ma anche di un allenatore lungimirante, poi qualche merito me lo prendo anche io per la scelta di calciatori che sono prima uomini”.
Presente ma anche passato. “La mia bravura è stata quella di far sedere nuovamente sullo stesso tavolo Modica e Sciotto. Quando il Presidente mi ha chiamato, e non finirò mai di ringraziarlo, parlava di allenatori e il mio cruccio era di richiamare Modica. L’ho detto a lui e mi ha guardato come per dirmi: ‘sei un folle’, ma poi l’intelligenza delle persone ha fatto nascere quello che è il nostro Messina”, ha detto in riferimento a quanto accaduto questa estate, con il suo arrivo e con il ritorno di mister Modica.
“Cosa significa fare il DS a Messina oggi? E’ un orgoglio, non è da tutti fare il DS qui, tanti ambiscono, tanti vorrebbero, tanti lo faranno forse anche meglio di me, ma io cerco di lavorare con la mia solita umiltà. Per me Messina è un punto di partenza importante. Non sono abituato a togliermi sassolini dalle scarpe, sono un razionale. Spero solamente di riuscire a portare in porto il nostro obiettivo nel miglior modo possibile, con una squadra e uno staff importante”.
Tornando al presente, questo si chiama Foggia e si chiama obiettivo nell’immediato. “La partita contro il Foggia ha un valore diverso, perché lo affrontiamo in un determinato punto della stagione, con la possibilità di entrare nei playoff e ipotecare la faccenda salvezza, comunque il nostro primo obiettivo. Guardiamo ovviamente alla zona playoff, se riuscissimo in questa impresa sarebbe importante per noi, la società, la proprietà”. E a proposito di futuro, ma suo, glissa: “il Presidente sa quando sarà il momento giusto, non lo devo stabilire io. Intanto godiamoci il presente”.