Riflettere sulla condizione femminile non è una prerogativa della giornata dell’8 marzo: ma tale ricorrenza, al di fuori di ogni retorica, rappresenta un banco di prova per narrare quanto è stato fatto e quanta strada rimane ancora da percorrere sulla parità di genere. E’ quanto si legge in un comunicato stampa a firma della presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Anna De Gaio.
“Una linea di arrivo che sembra spostarsi sempre in avanti se si guarda al quadro che ci viene raccontato quotidianamente: ogni 72 ore circa in Italia muore una donna, uccisa dal proprio partner o ex partner e dove la violenza di genere assume una fisionomia multiforme che sia fisica, psicologica o nella subdola forma della discriminazione sul lavoro. Sul versante delle professioni la parità di genere stenta ad affermarsi: le donne devono ricercare un difficile equilibrio tra vita privata e attività professionale dove a pesare di più sul piatto della bilancia è lo squilibrio nei carichi familiari, soprattutto con la nascita dei figli.
E ancora, sul fronte delle opportunità di lavoro e di carriera il divario aumenta comportando una diversità di trattamento e di chance rispetto agli uomini.
La persistenza di queste disuguaglianze di genere e la necessità di scardinarne i meccanismi di funzionamento, è una sfida che coinvolge tutti i soggetti ad ogni livello e latitudine per assicurare, a partire dalla nostra Regione, tutte le condizioni necessarie e adeguate a far sì che le donne possano ritagliarsi un proprio spazio in ogni ambito ed esercitare appieno i propri diritti.
La Commissione regionale pari opportunità, nella ferma convinzione che la promozione della parità di genere in tutte le sue declinazioni sia la leva strategica per indurre un vero cambiamento verso una società equa, ha avviato e realizzato una serie di azioni importanti che a breve traccerà e rendiconterà nella Relazione annuale.
Sarà un punto di arrivo e al contempo un nuovo punto di partenza per continuare ad operare, nel solco delle attività intraprese, per dare sostanza ai diritti delle donne investendo sul genere femminile attraverso quell’auspicato cambiamento culturale senza il quale non vi è sviluppo e la parità di genere rimane solo un guscio vuoto“, conclude la nota.