Per Giuseppe Praticò, Club Manager della Fenice Amaranto, chi parla di mercato lo fa a sproposito. “Rimango stupito. Mi sembra di sentire parlare di fantacalcio“. Quasi due ore di intervento, nel corso della trasmissione Fuorigioco, su ReggioTv, e una volontà – stucchevole – di arrampicarsi sugli specchi, di giustificare l’ingiustificabile, di difendere l’indifendibile. “Vi ricordo da dove siamo partiti, quando siamo partiti”, ha aggiunto, rispondendo a chi – come Mario Calipari – gli ha fatto notare in studio che con questo organico neanche l’anno prossimo si vincerà.
“Mettere in discussione in organico così… Magari la società è attenta: se si creano le opportunità per prendere l’attaccante… E’ stato preso Renelus e si è infortunato. Rosseti non lo sapevi al 12 settembre che si sarebbe infortunato e che avrebbe fatto 6 partite. Bolzicco sta facendo reparto da solo, non ha affinità col gol ma perché viene anche servito poco. Poi devono giocare anche gli Under. L’organico se l’è giocata alla pari col Trapani, anche se poi abbiamo perso. Idem con la Vibonese e col Siracusa tra andata e ritorno abbiamo perso per un episodio. Domenica ai punti meritavamo la vittoria. Si parla di mercato a sproposito”, ha detto. Da non credere quanto affermato su Rosseti. Ha detto testualmente: “Rosseti non lo sapevi al 12 settembre che si sarebbe infortunato e che avrebbe fatto 6 partite”. Rosseti, lo dice la sua carriera, negli anni ha passato più tempo in infermeria che in campo. Eppure loro non lo sapevano…
“Vogliamo discutere Mungo, Salandria, Ricci che è andato via?”. Durante la trasmissione, Praticò è parso molto in difficoltà sul tema mercato, incalzato da domande e dubbi dei presenti in studio ma anche dai messaggi dei tifosi: “se si presenta lo prendiamo come collaboratore del Direttore Sportivo”, è una delle incredibili risposte di Praticò a un utente. “Ieri nel Siracusa c’era Sarao, che proviene da una squadra importante come il Catania. Sarao l’avremmo preso tutti, ma lui solo in una stagione è andato in doppia cifra, proprio con Trocini”.
Praticò sul marchio Reggina: “andare da Saladini ora…”
“Come detto più volte, la società è vigile su denominazione, marchio e logo. Sono situazioni in cui il club deve attendere. Prima del 5 luglio non puoi presentare il cambio nome. Sicuramente ci sarà la revoca dell’affiliazione. La causa di febbraio poi può essere dirimente, rispetto alla situazione di crisi della Reggina. Su marchio e logo, idem. Sicuramente oggi andare a sedersi con Saladini… dipende tutto da ciò che deciderà il Tribunale. Non si può andare a discutere di nulla. Qualsiasi trattativa, pur preceduta da una perizia o una analisi, sarebbe oggetto di revocatoria. Il soggetto, che è in grave crisi, intascherebbe dei soldi, ammesso che la venda, ma il Giudice può revocare. Quindi i soldi non li prendi e il marchio torna indietro. La società può solo attendere”, ha detto ancora il Club Manager.
“I tifosi, i ragazzi della Curva, sono encomiabili. Il desiderio della proprietà è quello di cercare di accontentarli il prima possibile. L’obiettivo è comune, dobbiamo spingere tutti verso questa direzione. La proprietà è disponibile, tant’è vero che ha incaricato i suoi legali. La società è attenta su questo argomento, vuole regalare questa soddisfazione ai tifosi, così come 8 anni fa. Solo dopo 11 mesi tornammo tra i Professionisti e, con la collaborazione della curatela, siamo riusciti a cambiare la denominazione, ad avere il logo in affitto. Sono corsi e ricorsi storici”.
La Fenice e lo sguardo al prossimo anno
“L’anno prossimo in Serie D, ma io spero anche in una categoria superiore, la squadra comincerà alla pari e se la giocherà con tutte. Minniti e Ballarino sono stati abbastanza chiari su questo. Le potenzialità per fare calcio le hanno, ci sono delle attenuanti che l’anno prossimo non avremo. Dalla città, questa società ha avuto pochissimo. Facciamoci un’esame di coscienza come città. Io tanta gente, da gennaio a settembre dell’anno scorso, non l’ho sentita così critica. Noi farci da parte? La realtà è che non si è presentato nessuno. Chi vuole la società vada da Ballarino e Minniti. A Reggio Calabria ne abbiano piene le tasche di chiacchiere“, ha concluso Praticò.