E’ sempre molto attento, il Geometra Felice Lopresti, lettore di StrettoWeb, nel segnalare alla nostra redazione dubbi e perplessità su tutto ciò che ruota intorno al quotidiano a Reggio Calabria. Il cittadino questa volta ha posto l’attenzione su Via Possidonea, alla luce della nota stampa di ieri che annunciava il restyling.
“Egregio Direttore – si legge – torno a disturbare, perché avendo esposto in un mio precedente intervento quello che di negativo esprime la mia città natale, mi aveva colpito, devo prendere atto che ancora una volta Reggio non mi ha deluso. Oggi ho letto con iniziale piacere, nell’articolo di Consolato Cicciù, che sono stati destinati 550 mila euro per salvaguardare e rilanciare la bellezza di un manufatto deturpato nel tempo, riferito al restyling di via Possidonia”.
“Riporto alcuni passaggi dell’articolo:
- Il Consigliere Comunale Sera, afferma che il finanziamento punta al miglioramento di uno degli scorci più suggestivi della città e che, dopo prescrizioni della Soprintendenza Archeologica accolte dal progettista, architetto Udardi, vedrà un minuzioso abbellimento dei muraglioni.
- Pienamente concorde l’Assessore Albanese, soddisfatto nonostante le numerose difficoltà, di ripristinare la funzionalità di un manufatto storico restituendolo alla comunità, che apprezzerà sicuramente il restauro atto al recupero dell’identità storico-culturale del muraglione.
- A spiegare i lavori ci ha pensato l’Architetto Udardi: il ripristino consiste nella valorizzazione e recupero degli elementi architettonici presenti su uno dei monumenti più caratteristici della città. In ultimo l’Architetto Domenico Principato conclude che sono tutti interventi che mirano a valorizzare l’aspetto estetico e strutturale di un luogo cittadino innalzando i livelli di bellezza, comfort e massima fruibilità degli spazi pubblici.
“Voglio complimentarmi per il linguaggio usato dal Consigliere Comunale, dall’ Assessore e dai tre Architetti, perchè mi è sembrato di vedere realizzati i giardini di Babilonia, e Piazza San Pietro, mentre dalla foto a corredo dell’articolo devo dedurre che vogliono deturpare quello che dovrebbero salvaguardare, e cioè l’originario muraglione “storico” che comprende i pilastri in mattoni pieni “a vista” e la parete tra gli stessi, mentre intendono realizzare una struttura a livello marciapiede, con una trave e una serie di pilastri in cemento armato o intonacati, addossati proprio lungo i pilastri di mattoni che sono la parte più caratteristica di tutto il muraglione, diminuendone la vista in altezza, e ne inseriscono un altro a metà parete, interrompendo un’altra particolarità della struttura”, si legge ancora.
“Inoltre hanno pensato di inserire degli affreschi con scene identificative della città, sulle superfici a semplice intonaco, quindi sulle pareti tra i pilastri. La foto che rappresenta il muraglione restaurato, indica invece lo stravolgimento di un manufatto originario che non rispetta i canoni di un restauro studiato, idoneo, che deve rendere quello che era, non inventando soluzioni che non hanno niente a che vedere con il miglioramento dell’opera originaria”, conclude il Geometra.