La nuova proposta: “uno scontro tra Zuckerberg e Musk in riva allo Stretto”

La nota di Salvatore Infantino, dell'Associazione Politico Culturale “Giovani dello Stretto”, sulla proposta di istituire il "combattimento" in riva allo Stretto tra Zuckerberg e Musk

StrettoWeb

“In questi ultimi giorni parte dell’opinione pubblica è impegnata ad assistere alle schermaglie di due tra le persone più influenti al mondo, gli imprenditori statunitensi Mark Zuckerberg e Elon Musk, intenti a dirimere le loro ostilità attraverso una sfida di arti marziali. Il luogo scelto da entrambi per ospitare il combattimento: ovviamente la Nostra suggestiva quanto complicata Nazione”. Così in una nota Salvatore Infantino, dell’Associazione Politico Culturale “Giovani dello Stretto”, sulla proposta di istituire il “combattimento” in riva allo Stretto tra Zuckerberg e Musk.

“La sola ipotesi di un incontro ha diviso l’opinione pubblica e la classe dirigente tra favorevoli e contrari, tra coloro che sono intenti a preservare il patrimonio artistico contro chi vuole deturpare lo stesso ad ogni costo e tra benaltristi di ogni specie e chi è a favore delle lobby. Devo ammettere, invece, di esser rimasto sconcertato e deluso dal mancato intervento dei professionisti del bene, i quali non hanno ancora additato i magnati statunitensi di essere favoreggiatori delle mafie e dei poteri forti a seguito dell’organizzazione dell’incontro in questione”, aggiunge Infantino.

“Tra i pochi amministratori favorevoli ad ospitare un evento occasione di indotto economico, visibilità e pubblicità in positivo, vi è il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Nel complimentarmi col Presidente per la Sua costante lungimiranza, approfitto per lanciare un appello: ospitiamo il match in riva allo Stretto, in una delle città, Villa San Giovanni, ci auguriamo presto unita geograficamente alla dirimpettaia Messina dal tanto “chiacchierato” quanto “auspicato” Ponte“.

“Come anticipato nelle righe precedenti, sarebbe occasione unica di ritorno di immagine per la nostra Villa San Giovanni, orfana di un progetto che coinvolga qualsiasi sport nel suo settore, vittima di stereotipi di ogni tipo, fin troppo schiava della “ordinaria amministrazione”, quasi come se sognare in grande fosse un peccato che non le sarebbe consentito. A mio parere, parafrasando una celeberrima canzone, ci sono tantissimi ragazzi, concittadini, che “VOGLIONO UNA VILLA ALL’ALTEZZA DEI SOGNI CHE HANNO”, anche per il solo tempo di uno scontro di arti marziali, in un suggestivo ring locato in riva allo Stretto”, conclude.

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