“Il Ponte sullo Stretto consentirà alla nostra Sicilia di recuperare il tempo perduto. Lo considero il Ponte verso la libertà, verso lo sviluppo, verso il lavoro. Una infrastruttura strategica per l’Europa ma soprattutto per questo nostro Sud, rimasto indietro rispetto al resto del Paese. I cittadini hanno pagato un prezzo troppo alto fino ad oggi, tra costi di insularità esorbitanti, un inquinamento davvero impressionante e un gap infrastrutturale che il Ponte ci consentirà di recuperare.
Non ci sono più scuse. Abbiamo davanti a noi quattro anni di governi, nazionale, siciliano e calabrese.
“Il Ponte si farà e sarà un grande attrattore di investimenti. La Lega e il ministro Matteo Salvini hanno deciso di scommettere nel Sud e in questa grande opera. Mi sento di poter dare delle rassicurazioni sul fatto che non siamo indietro e che presto l’opera diventerà realtà e sarà realizzata anche con manodopera e tecnici di questa bellissima terra. C’è chi parla di referendum? Non ce n’è bisogno. Il referendum c’è già stato, il 25 settembre, quando gli italiani hanno votato il centrodestra e un programma di governo con il Ponte sullo Stretto tra le priorità. Il ministro Salvini, su questo, è un treno in corsa e noi lo stiamo seguendo”.
Così il senatore Nino Germanà, segretario in commissione Trasporti e segretario della commissione bicamerale insularità, nel corso dell’incontro dal titolo ‘Il Ponte tra sviluppo e lavoro’ che si è tenuto questo pomeriggio a Panarea.
“Il Ponte sullo Stretto sostituirà i trasporti inquinanti”
“Il ponte dello Stretto è un’opera green che sostituirà trasporti inquinanti e che hanno costi di carburanti alti e serve anche come indennizzo per i costi dell’insularità che ogni anno paga la Sicilia“, ha detto il senatore Nino Germanà. “Se parliamo dei costi dell’insularità – ha aggiunto Germanà – bisogna ricordare che sono di circa 6 miliardi e mezzo l’anno, quindi se Monti e Prodi non avessero fermato la realizzazione del ponte non avremmo perso circa 70 miliardi di euro, a fronte dei costi dell’opera di circa 14 miliardi di euro.
Inoltre è l’occasione grazie al rettore di Messina che è anche presidente della Crui per coinvolgere le Università perché è fondamentale avere le professionalità più specializzate per il ponte. Non c’è infine bisogno di un referendum il 25 settembre gli italiani hanno votato in maggioranza il Centrodestra che nel suo programma aveva il Ponte. Solo grazie alla testardaggine di Salvini riusciremo a portare a termine quest’opera. Lui ci crede fermamente, è stata tra le prime cose su cui si è scommesso“.