Ancora stragi al largo di Lampedusa: due naufragi in poche ore, 30 migranti dispersi e due morti

Due naufragi e oltre trenta dispersi: i viaggi a bordo delle carrette del mare continuano a mietere stragi di migranti

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Migranti: drammatico naufragio a Lampedusa
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Non si ferma la strage dei migranti. Sono due i naufragi che si sono verificati nelle ultime ore al largo di Lampedusa, con circa trenta dispersi e due morti. Dopo lo sbarco sull’isola, nella tarda serata di ieri, di 57 migranti e due cadaveri (una donna e un bimbo) ripescati dalle motovedette della Guardia costiera, i mediatori dell’Oim, sentendo i superstiti, sono riusciti a ricostruire che le barche colate a picco sarebbero due.

La prima carretta, partita da Sfax in Tunisia, sarebbe colata a picco un paio d’ore prima rispetto a quando i militari della Guardia costiera hanno intercettato, a circa 23 miglia Sud-Ovest da Lampedusa, le persone in mare. I superstiti hanno parlato di tre dispersi: una donna e due uomini.

I 14 naufraghi della seconda imbarcazione, anch’essa salpata da Sfax giovedì scorso, hanno sostenuto di essere partiti in 42. All’appello mancherebbero dunque altre 28 persone. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Agrigento oggi cercheranno di sentire nuovamente i sopravvissuti, 47 uomini e 10 donne, tutti sotto choc, per cercare di ricostruire cosa sia accaduto.

Durante la notte, dopo che a molo Favarolo sono sbarcati i 57 naufraghi e i due cadaveri, le salme del bambino di un anno e mezzo e della donna, entrambi ivoriani, sono state trasferite alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.

Migranti bloccati su una scogliera

Le condizioni del mare nel Canale di Sicilia, a causa del forte vento di maestrale, sono proibitive. Ieri un barchino con venti migranti si è schiantato sulla scogliera di Ponente, un costone roccioso alto oltre cento metri, e i naufraghi sono rimasti bloccati sugli scogli perchè le motovedette della guardia Costiera non sono riuscite a recuperarli a causa del mare in tempesta.

Sono ancora bloccati sulla scogliera di Cala Ponente a Lampedusa, dove hanno trascorso la seconda notte consecutiva, i venti migranti che viaggiavano su un barchino che venerdì sera si è schiantato contro gli scogli. Le forti raffiche di maestrale e il mare in tempesta, per tutta la giornata di ieri, hanno impedito alle motovedette della Guardia costiera di avvicinarsi all’insenatura per portarli in salvo. Le forti raffiche di vento, che hanno raggiunto anche 30 nodi, hanno impedito anche l’intervento di un elicottero per imbracarli e sollevarli fino alla cima della rupe alta circa 140 metri.

Le motovedette della Capitaneria di porto, già dalla tarda serata di venerdì e per tutta la giornata di ieri, sono rimaste nelle acque antistanti all’insenatura per monitorare il gruppo di migranti, tutti adulti, ai quali sono stati forniti viveri, bottigliette d’acqua e coperte termiche. Le operazioni di recupero dovrebbero essere ultimate nella giornata di oggi, salvo un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo.

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