E’ morto all’alba di questa mattina lo storico reggino Agazio Trombetta, aveva 93 anni. Scrittore, storico e collezionista eccezionale, appassionato di storia della città, unico e irripetibile scrigno di conoscenza della storia reggina, lascia un vuoto incolmabile nonostante la sua età veneranda in tutti coloro che lo consideravano un punto di riferimento per l’intera città. Dopo essersi laureato in Scienze Naturali presso l’Università degli Studi di Messina è stato docente di geografia economica e materie scientifiche presso gli Istituti secondari superiori. Incaricato delle esercitazioni di Geologia presso l’Istituto Universitario Statale di Architettura di Reggio Calabria, ha svolto, inoltre, l’incarico di Preside presso alcune scuole di Reggio.
Ha collaborato a diverse pubblicazioni di carattere scientifico e storico, tra le quali la rivista “Historica”. Era membro della Deputazione di storia patria per la Calabria, ed ispettore archivistico onorario per la Calabria del Ministero dei Beni Culturali. Certamente è stato “il più eminente storico della città di Reggio Calabria, colui che ha studiato ed analizzato, in decine di pubblicazioni frutto di anni intensi di ricerca, con acribia e precisione di studioso, gli eventi e i fatti sociali, politici ed economici di Reggio Calabria nel corso del tempo, tramandando così alle più giovani generazioni le vicende della storia contemporanea della nostra Città sottratte per sempre all’oblio“, come lo ricorda il Presidente dell’Associazione Culturale Anassilaos Stefano Iorfida.
“Un lutto che colpisce la comunità reggina e la priva per sempre di una delle sue voci più autorevoli di indagatore acuto, libero e scevro da ogni condizionamento, pur quando le sue “scomode verità”, frutto di disamina attenta dei documenti, di quelle carte che per lo storico serio e di valore sono la sola e unica guida al suo agire e pensare (la storia come pensiero e azione) potevano spiacere, creare dissapori e inimicizie”.
“Perché – diciamolo con franchezza – scrive Iorfida – la storia contemporanea di una città, con le sue talora scomode verità, è irta tuttora di ostacoli e insidie, viventi ancora in qualche caso i protagonisti o i loro eredi. Agazio Trombetta, l’amico di tante avventure realizzate anche con Anassilaos, ha superato ogni difficoltà, con signorile disincanto, pur non venendo mai al suo principio di raccontare “la verità”. La Città di Reggio Calabria, da sempre poco attenta ai suoi uomini migliori, non è stata sempre generosa con lui dimentica forse che Egli ha lasciato in eredità alle generazioni di cittadini e amministratori, di oggi e domani, memoria di sé e di un passato utile da conoscere per meglio capire e governare il presente con uno sguardo attento al futuro. Egli lascia ai familiari e agli amici che lo hanno apprezzato come uomo, docente e preside, l’immagine della sua vita e se tale memoria è destinata a svanire nell’alternarsi delle generazioni, la Sua opera resta invece punto di riferimento per tutti coloro che nel tempo vorranno conoscere fatti ed eventi, costumi, abitudini e vita quotidiana della nostra Reggio”.
Alla moglie Franca, al figlio Giuseppe e alla sorella Bebba le più sentite e affettuose condoglianze da parte del direttore di StrettoWeb, Peppe Caridi, del caporedattore Ilaria Calabrò e di tutta la Redazione.



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