Reggina, l’azione del gol di Canotto: o la va o la spacca, come quell’Italia-Germania…

Reggina-Ascoli, l'azione del gol di Canotto: squadre lunghissime e sbilanciate: o segnava una o segnava l'altra

StrettoWeb

Oggi siamo in vena di paragoni, sicuramente azzardati, ma accattivanti. E ce lo si può perdonare dopo la gioia del popolo amaranto di ieri sera. Dopo il paragone scomodo sull’esultanza di mister Inzaghi, ne tiriamo fuori un altro che si lega all’azione del gol di Canotto di ieri in Reggina-Ascoli. In tanti, infatti, ricorderanno Italia-Germania del 2006, semifinale del Mondiale. Finì 2-0 con i gol di Grosso e Del Piero nel finale. Emozione pura.

Diversi giocatori di allora – i più attenti lo ricorderanno – evidenziano spesso quanti uomini offensivi ci fossero in campo in quei minuti finali: Iaquinta, Del Piero, Gilardino, Totti e Pirlo… più cinque difensori. Sbilanciatissima, la squadra azzurra, eppure il risultato era di 0-0, in pieno equilibrio. O gol fatto o gol subito, non c’era altra storia, con le squadre lunghissime. Alla fine fu gol fatto, furono due, e andò come tutti sappiamo.

E ieri? E ieri, a un certo punto, c’era ben poco da difendere. O segnava l’Ascoli o segnava la Reggina. E allora mister Inzaghi, criticato più di una volta per il fatto che non sapesse leggere le partite in corsa, toglie Camporese e inserisce Gori; poi mette anche Galabinov e lascia in campo Fabbian, Hernani e Canotto. Cinque uomini offensivi più due esterni (Liotti e Pierozzi) puri, Majer e solo due difensori effettivi, Terranova e Gagliolo. E nell’occasione del gol, prima del rilancio di Contini, si può ben vedere l’enorme voragine a centrocampo: quattro dietro la linea del centrocampo e sei davanti. O è gol fatto o è gol subito, come quell’Italia-Germania. Alla fine è gol fatto.

E in questi casi, ovviamente, ci vuole anche un po’ di fortuna. Però, andando ad analizzare l’azione, i meriti sono proprio delle torri. Il tocco decisivo è di Fabbian, che arpiona il pallone alla grande; poi Gori serve Galabinov e questi serve Canotto. Una situazione talmente sbilanciata che sono più gli uomini offensivi amaranto che i difensori dell’Ascoli. Maglie larghissime. E poi si va a esultare.

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