La scia che l’arresto di Matteo Messina Denaro si è lasciata alle spalle continua a mietere conseguenze. Il Comune di Campobello di Mazara ha revocato l’affidamento dei locali di un ristorante-pizzeria della frazione di Tre Fontane, confiscato alla mafia e assegnato a una cooperativa di Campobello di Mazara. La revoca è stata eseguita dopo che la prefettura di Trapani ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa che si era aggiudicata l’assegnazione tramite un bando pubblico.
Il punto è che l’amministratrice della cooperativa è la sorella di Lorena Lanceri, arrestata lo scorso 16 marzo insieme al marito Emanuele Bonafede con l’accusa di aver favorito la latitanza di Messina Denaro. I due erano i suoi vivandieri. Ma non solo. La Lanceri era anche una delle amanti del boss.
L’immobile, dove all’interno è allestito un ristorante-pizzeria, prima di essere assegnato al Comune di Campobello di Mazara è stato sottoposto ad amministrazione giudiziaria. E proprio con questa amministrazione la cooperativa aveva stipulato un contratto d’affitto. Poi il bene è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune e l’ente ha pubblicato un bando per l’assegnazione per 6 anni. La cooperativa è stata l’unica a partecipare offrendo un canone annuo di 13.900 euro.
In seguito all’arresto della Lanceri e del marito il Comune ha chiesto un parere alla prefettura. Questa, a sua volta, ha emesso l’interdittiva antimafia. Ora l’ente ha provveduto alla revoca dell’assegnazione. Nel locale, giova aggiungere, nella stagione estiva lavorava anche Emanuele Bonafede, marito di Lorena Lanceri.




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