Reggio Calabria, sequestrati tutti i Gazebo del corso Garibaldi. E la legalità non c’entra | FOTO

Reggio Calabria, le immagini dei gazebo del corso Garibaldi sequestrati dall'Amministrazione Comunale dopo la delibera contro i dehors: la legalità non c'entra, sigilli anche a chi ha regolarmente pagato

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Alla fine non era affatto un problema di legalità, così come l’Amministrazione Comunale aveva provato a mascherare per giustificare l’incredibile “pugno duro” contro gazebo e dehors del corso Garibaldi. Nelle ultime ore, infatti, sono state sequestrate tutte le strutture delle attività che non avevano smontato i gazebo e che intendono intraprendere una battaglia legale con l’ente, in quanto queste strutture sono autorizzate e persino agevolate dalla legislazione nazionale. A Reggio Calabria, invece, il Comune ha deciso di vietarli per scelta politica: rimangono consentiti solo i tavolini in strada, come nei paesini. Con la differenza, però, che sul corso Garibaldi sfrecciano auto, bici elettriche, monopattini, e stare seduti in mezzo alla strada non è sicuro, oltre che scomodo per il caldo sole estivo e/o la pioggia. I problemi atmosferici, invece, venivano in ogni caso superati dai gazebo, che però non ci sono più.

Qualcuno li aveva tristemente rimossi, altri no e si sono visti apporre i sigilli dalla Polizia Municipale in un caso più unico che raro a livello nazionale e internazionale. Ovunque, nelle altre città, agevolano i gazebo per lo stile di vita sano di socialità all’aria aperta. A Reggio Calabria, invece, si torna indietro di 30 anni ed è paradossale che a farlo sia un’amministrazione dello stesso partito che rivendica con orgoglio quella “primavera” di Italo Falcomatà in cui, a fine anni ’90, tra mille polemiche dei contrari, questi gazebo nascevano e poi si affermavano in modo assolutamente positivo.

La legalità sbandierata nei giorni scorsi dall’assessore Martino non c’entra affatto: è chiaro che ognuno deve pagare le tasse dovute all’occupazione del suolo pubblico, ma i commercianti pagano eccome. Anche perchè se così non fosse, sarebbe responsabilità della stessa Amministrazione che da 8 anni e mezzo guida la città, non aver preso provvedimenti prima. Se c’è qualche moroso, si può trovare un accordo nell’interesse delle casse dell’ente per ricevere quanto dovuto. In questo caso, invece, la delibera prevede l’eliminazione totale di gazebo e dehors anche per chi paga regolarmente. Non è, quindi, una questione di legalità ma semplicemente una scelta politica, l’ennesimo balordo passo indietro di una città che, ogni giorno, torna tristemente indietro.