Reggio Calabria, sotto piazza De Nava non c’è nulla. I lavori proseguano senza alibi | DOCUMENTI

Reggio Calabria, i documenti storici e le mappe archeologiche della città dimostrano che sotto piazza De Nava non c'è alcun reperto. Non ci sono scuse per fermare i lavori

StrettoWeb

Sotto piazza De Nava non c’è nulla. Il dibattito pubblico che infiamma Reggio Calabria è tristemente fallace di informazioni certificate, autorevoli e documentali ma parlare senza conoscere la realtà dei fatti significa ciarlare. Blaterare. E allora cerchiamo di fare chiarezza, in base ai documenti disponibili.

Sotto piazza De Nava non c’è nulla, e non bisogna fare confusione. Lo scavo dei giorni scorsi ha mobilitato le attenzioni della città per il ritrovamento di “qualcosadieci centimetri sotto l’asfalto (!): quale razza di comunità può pensare che i reperti archeologici si trovino 10 centimetri sotto il suolo? Che tipo di cultura abbiamo in questa derelitta città? E infatti quella “cosa” è semplicemente una condotta idrica degli anni ’60. Una struttura di servizio di poco più di mezzo secolo fa, oggi inutilizzata e senza alcun valore storico o archeologico. Il nulla assoluto.

Ma c’è di più. Anche sotto piazza De Nava non c’è nulla. La realtà smentisce le facili ironie su chi semplifica che a Reggio Calabria “ovunque si scavi, si trova qualcosa“. Non è così. E infatti sotto piazza De Nava non c’è nulla. A testimoniarlo è la prestigiosa pubblicazione edita da Iriti Editore e fortemente voluta dall’allora sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, nel 2008 in occasione delle celebrazioni per il centenario del terremoto dello Stretto. L’Amministrazione comunale del “modello Reggio“, particolarmente sensibile ai temi culturali, volle fortemente realizzare un volume scientifico che raccogliesse tutte le mappe archeologiche con tutti i ritrovamenti archeologici compiuti e le antiche mappe della città. Il volume, realizzato dall’archeologo prof. Francesca Martorano, contiene anche tutti i rilievi realizzati a piazza De Nava e dimostra che sotto la piazza non c’è nulla.

carta archeologica georeferenziata di reggio calabria

La scheda archeologica della zona evidenzia come sotto il Museo Nazionale della Magna Grecia si trovi un’antichissima necropoli ellenistica risalente ad oltre 2.300 anni fa, e chiarisce che i ritrovamenti sono stati effettuati a 7 metri di profondità (giusto un po’ di più dei 10 centimetri che oggi fanno blaterare la città), nel 1942. Un paio di tombe di questa necropoli si possono visitare nel seminterrato del Museo, e vorremmo sfidare i reggini che sproloquiano dell’importanza dei fantomatici (e inesistenti) reperti archeologici sotto piazza De Nava, se mai hanno apprezzato la bellezza della necropoli ellenistica sotto il Museo. La scheda, gentilmente fornita dal collega Mario Vetere:

necropoli ellenistica museo nazionale reggio calabria

La necropoli, in base a tutte le ricostruzioni dell’epoca, sorgeva proprio tra il Museo e l’attuale via Veneto, sotto gli isolati degli Hotel Excelsior e Palace, a grande profondità, tanto che nulla ha impedito la costruzione delle attuali strutture. Altri ritrovamenti, comunque non molto importanti, sono stati realizzati nel primo isolato che separa il corso Garibaldi da via Demetrio Tripepi e sotto il palazzo INPS tra via Domenico Romeo e via Nicola Calipari (ex prolungamento Torrione). Quando, invece, sono stati effettuati gli imponenti scavi per realizzare piazza De Nava, negli anni ’40 del secolo scorso, non è emerso nulla neanche a grandi profondità. Sempre nello stesso volume, infatti, possiamo vedere la ricostruzione della necropoli:

necropoli reggio calabria

Nel prezioso libro si possono apprezzare tutte le immagini dei lavori per lo sbancamento e la realizzazione del Museo:

lavori museo nazionale magha grecia

lavori museo reggio calabria

I reperti più importanti della zona si trovano sotto l’intubata ferroviaria all’altezza della stazione Lido, dove durante i lavori di realizzazione del Lungomare, negli anni ’90 e e quindi ormai oltre 25 anni fa, erano stati ritrovati ritrovamenti straordinari che però furono ignorati pur di non compromettere la realizzazione del Lungomare e il funzionamento della linea ferroviaria. Un grave peccato storico, ma questa è un’altra storia.

In ogni caso, sotto piazza De Nava non c’è nulla. E i lavori non prevedono grandi scavi: la piazza rimarrà sostanzialmente com’è, l’unico simbolo storico e di pregio artistico (la statua di Giuseppe De Nava, oggi tristemente abbandonata ai vandali, non funzionante come fontana, sporca e degradata) non verrà interessata da alcun tipo di spostamento, quindi non c’è nulla altro da preservare in una piazza che oggi non ha identità e non è simbolo di nulla e che invece potrebbe diventarlo se solo i lavori proseguissero senza intoppi, realizzando un’area a misura d’uomo, senza il selvaggio transito automobilistico davanti al Museo dei Bronzi di Riace, e in uno stile più moderno e funzionale ai tempi.

Non c’è alcun alibi per non andare avanti.

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