Con l’abbassamento del valore dell’ISEE relativo ai nuclei familiari a euro 7.200,00, contro i 9.360,00 euro attualmente previsti dal RdC, e la riduzione dell’indennità economica per i soggetti cosiddetti “occupabili”, che passerà da 500,00 a 375,00 euro mensili, lo stato risparmierà oltre 2,5 miliardi l’anno. Lo stima Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro. “Con le nuove misure che verranno introdotte con la MIA saranno a rischio di percezione del sostegno oltre il 23% degli attuali beneficiari del Reddito di cittadinanza”, commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group S.t.P.. “La nuova misura prevederà la riduzione del beneficio soltanto quando all’interno del nucleo familiare non sussisteranno disabili o ci saranno percettori dell’Assegno Unico Universale – continua Susini – rimarranno invariati, invece, i sussidi per quei i nuclei familiari con la presenza di disabile“.
Nel corso dell’anno 2023, e precisamente dal 1° settembre, il Reddito di Cittadinanza lascerà il posto al MIA (Misura per l’Inclusione Attiva). Questo è quanto previsto dalla bozza di decreto attuativo del nuovo sussidio contro la povertà annunciato dal Governo. Rispetto al RdC saranno modificati la platea, la durata, gli importi e i requisiti per ottenere il beneficio. I percettori del sussidio verranno divisi in due platee: nuclei con almeno un componente disabile o minorenne o con almeno 60 anni e nuclei senza componenti disabili o minorenni o con almeno 60 anni d’età,
Ai primi il beneficio spetterà per una durata di 18 mesi ed è successivamente rinnovabile per 12 mesi, previo, ogni volta, uno stop di un mese. Per i secondi, invece, sarà prevista una durata di 12 mesi ed è rinnovabile una sola volta per 6 mesi, previo stop di un mese. Il sostegno economico sarà pari al massimo a 6.000,00 euro l’anno moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo (2,1 il limite, 2,2 se in famiglia c’è un disabile) nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60. Il beneficio sarà ridotto a 4.500,00 euro l’anno, pari a 375,00 mensili, nel caso in cui nel nucleo in condizione di povertà non vi sarà la presenza al suo interno di disabili, minori o anziani over 60.