Perchè Peppa Pig e i peluche ce l’hanno con Giorgia Meloni? La protesta CGIL

Al congresso della CGIL a Rimini un presidio contro l'intervento di Giorgia Meloni previsto per la mattinata odierna: la protesta si fa con i peluche

StrettoWeb

Meloni: non in nostro nome. Cutro: strage di Stato“. È il contenuto di uno striscione che campeggia davanti al Palacongressi di Rimini, esposto da una minoranza interna della CGIL in presidio davanti alla struttura. La protesta è rivolta al premier Giorgia Meloni che, nella mattinata odierna, terrà un intervento all’assise sindacale CGIL.

A terra esposti tanti peluche, un gesto già visto a Cutro quando l’arrivo di Meloni e Salvini era stato ‘bersagliato’ da un lancio di pupazzi. Una protesta pacifica che simboleggia le tanti morti dei bambini nel naufragio avvenuto nelle scorse settimane a largo delle coste calabresi.

La protesta è stata organizzata da una cinquantina di delegati, per lo più della Fiom, che hanno scelto di abbandonare la sala del Palacongressi. E hanno chiesto agli altri delegati di fare lo stesso, di prendere un orsetto colorato e di lasciarlo sulla sedia mentre Giorgia Meloni terrà il proprio intervento davanti a Peppa Pig, Paperino, l’orsetto Teddy e tanti altri ospiti di pezza e stoffa.

Le ragioni della protesta

Appena abbiamo saputo che era stata invitata Meloni al nostro congresso ci siamo trovati molto a disagio – ha spiegato Eliana Como, firmataria della mozione Fiom -. Dissentiamo profondamente dalla decisione di invitarla. Però a quel punto l’invito era già stato fatto e avevamo solo due strade per protestare: una quella di decidere di fischiare dentro l’aula, ma avremmo consegnato a lei la possibilità di dire che prima la invitiamo e poi la contestiamo. Quindi abbiamo deciso che saremmo usciti e usciremo dalla sala quando lei interverrà.

Ma volevamo in qualche modo lasciare un messaggio del perché siamo contro il suo invito: i peluches rappresentano quello che è successo a Cutro, il cinismo e la disumanità di questo governo. Quindi lasceremo dentro i peluches, inviteremo i delegati a prenderli e a lasciarli sui loro tavoli e cercheremo in questo modo rigoroso, ma anche composto di contestare una scelta che per noi è stata profondamente sbagliata.

A organizzare questo presidio siamo circa una cinquantina di delegati e invitati – ha aggiunto Como -. Speriamo che con noi escano dalla sala anche altri e soprattutto che i nostri peluches vadano in giro per la sala e in qualche modo il malessere che abbiamo sentito abbastanza diffuso in questi giorni sia dentro che nel corpo più vasto della Cgil trovi con questa formula il modo di esprimersi“.

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