Il PD “furbetto” non paga le spese da anni, l’ira dei condomini

L'inviato Filippo Roma ha raccolta le testimonianze di alcuni cittadini che si sono ritrovati a pagare le spese di tasca propria. Il PD cerca di difendersi: "non abbiamo ricevuto i bollettini"

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Il Partito Democratico può finalmente contare su una figura giovane e, per alcuni tratti, anche trasgressiva come quella di Elly Schlein. Il nuovo segretario di partito ha cavalcato l’onda della rabbia cittadina, promettendo di essere dalla parte dei più deboli, degli emarginati insomma, dalla parte del popolo. Ma le parole se le porta via il vento, quando è proprio il popolo che ti si ritorce contro: è il caso del mancato pagamento delle spese condominiali del circolo in via di Torpignattara, uno dei quartieri romani che ospita una buona rappresentanza di quei famosi “cittadini arrabbiati”.

Nel caso specifico, la rabbia si scaglia proprio contro la classe politica vecchia e nuova, per un debito di 10mila euro di spese condominiali ordinarie e straordinarie che ora pende sulla testa degli altri condomini. L’inviato de ‘Le Iene’, Filippo Roma, ha raccolto alcune testimonianze degli inquilini, onesti lavoratori costretti a sopperire al debito “piddino” di tasca propria. Sono infatti ormai 5 anni che la situazioni va avanti, nonostante i numerosi appelli arrivati fino ai vertici del partito. Uno dei residenti si lamenta ai microfoni dell’inviato, definendo la situazione imbarazzante: “il problema di questo circolo è che non pagano le rate condominiali, per cui ci mettono nella condizione di dover sostenere noi queste spese”.

Filippo Roma ha cercato delle risposte a riguardo, pedinando letteralmente alcuni degli esponenti più importanti, tra cui l’ex segretario Enrico Letta e la stessa Elly Schlein la quale, circondata da uno sciame di guardie, ha evitato di replicare. Il presidente ed il segretario del circolo, invece, hanno riferito che le spese non venivano più saldate perché in sede non ricevevano i bollettini. Una notizia incredibile, ma anche tristemente comune: è facile infatti vestire i panni di portavoce del popolo, di combattenti per il salario minimo, quando poi ci si dimentica dei “vicini di casa” e di pagare le rate del condominio.

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