Miramare, i retroscena: “la compagna di Zagarella, la Marcianò zittita e quel desiderio di Falcomatà”

Retroscena e dettagli emersi dalla sentenza in secondo grado del Processo Miramare, depositata nella giornata di ieri

StrettoWeb

In questi giorni è stata depositata la sentenza di secondo grado del Processo Miramare, quella che ha portato – a novembre – alla conferma della condanna per il Sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (un anno) e di alcuni Assessori. La vicenda è nota: di mezzo c’è la concessione del noto immobile in centro città all’amico Paolo Zagarella, che detiene l’Associazione ‘Il Sottoscala’. Alla base, dunque, come si legge nelle carte della sentenza in Appello, “lo stretto rapporto personale che legava il sindaco Falcomatà e l’imprenditore Zagarella Paolo”.

La conoscenza dei due risale al 2009, “ai tempi in cui” i due “organizzavano insieme serate ed eventi musicali”. L’imprenditore era “un sostenitore politico del Falcomatà e “in occasione delle consultazioni elettorali del 2011 e del 2014 aveva messo a disposizione del Falcomatà, candidato a Sindaco, un immobile di proprietà della madre (del valore locativo di 3.750 euro mensili), destinato a sede della segreteria politica, il tutto a titolo gratuito. La compagna dello Zagarella, Travia Clara, alle consultazioni amministrative del 2014 era candidata al Consiglio Comunale in una lista civica (‘La svolta con Falcomatà’) a supporto della candidatura a sindaco del Falcomatà”.

Angela Marcianò “zittita”: i contenuti delle chat whatsapp

In tutto ciò salta fuori, com’è noto, il ruolo di Angela Marcianò, all’epoca assessore: “L’esistenza di tale rapporto personale, oltre che di dominio pubblico, era emerso nel corso della discussione della pratica relativa al progetto Miramare. La circostanza era stata riferita dall’assessore Marcianò Angela”. Quest’ultima aveva avuto un duro scontro verbale con Falcomatà ed aveva avvisato i colleghi dei rischi. Il tutto è documentato anche da chat whatsapp con l’assessore Neri “al quale la prima riferiva di essere stata zittita dal Sindaco solo per aver espresso le sue perplessità (‘se non sai prenderti le tue responsabilità, non dovevi fare l’assessore’)”.

Il vantaggio a Zagarella e il ruolo centrale di Falcomatà, “regista e ideatore”

Nella sentenza si evidenzia anche il ruolo centrale di Falcomatà e il “vantaggio patrimoniale” nei confronti di Zagarella. “Il Tribunale ha ritenuto configurabile il delitto nei confronti” di Sindaco, assessori e dirigenti, “i quali nei rispettivi ruoli avevano concorso – attraverso reiterate e gravi violazioni di legge – a procurare a Zagarella Paolo vantaggio patrimoniale consistito nell’affidamento dell’uso dei locali di un prestigioso immobile al di fuori di qualsiasi valutazione comparativa con altri soggetti interessati all’iniziativa”.

“Falcomatà Giuseppe, quale ideatore e promotore della vicenda, è stato ritenuto meritevole di una sanzione più elevata rispetto ai correi”, si legge in una parte della sentenza, ribadita poi in altro passaggio. “Invero che il Falcomatà fosse il vero regista della vicenda di causa lo si evince dall’inequivoco tenore dei richiamati messaggi contenuti nella chat whatsapp di Giunta in prossimità della seduta del 16.7.2015 che documentano in modo pregnante l’interesse personale dell’imputato all’esito della pratica ‘Miramare’, chiaramente percepito dagli assessori come un suo desiderio da assecondare“.

Condividi