Etna, 200 eruzioni in 30 anni: ecco come deve cambiare il traffico aereo e su strada

Da uno studio sui vulcani nasce un progetto di monitoraggio per le ceneri dell'Etna, soprattutto ai fini della pianificazione del traffico aereo e non solo

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La frequente attività esplosiva del vulcano Etna, con quasi 200 eruzioni documentate negli ultimi 30 anni, evidenzia l’esigenza di effettuare un efficiente monitoraggio dei fenomeni di emissione, trasporto e ricaduta delle ceneri vulcaniche, al fine di organizzare le attività necessarie alla pianificazione del traffico aereo e alla gestione ottimizzata della viabilità” E’ quanto dichiarato dal prof. Salvatore Magazù del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra (MIFT) dell’Università di Messina.

“In particolare – prosegue Magazù -, con il progetto ‘Secesta via Safe’ si è creato un sistema distribuito di osservazione e misura del trasporto e della ricaduta al suolo della cenere vulcanica che consente di migliorare l’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania, minimizzando i tempi di pulizia delle piste e delle aree di parcheggio, potenziando inoltre la sicurezza del traffico aereo in arrivo e in partenza. L’Ateneo messinese in collaborazione con l’Aeronautica ha deciso difatti di organizzare un workshop di due giorni al Castello di Milazzo, in previsione della Giornata mondiale della meteorologia il pomeriggio di domani e il 24 Marzo“.

L’UniMe e l’Etna

L’Università degli Studi di Messina insieme al personale del Servizio Meteo del Comando Aeroporto Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana, da lungo tempo collaborano nell’ambito delle previsioni meteorologiche in ambito Regionale e, come da tradizione oramai consolidata, celebrano la Giornata Mondiale della Meteorologia del 23 Marzo ogni anno. A ciò si aggiunge il fatto che quest’anno ricorre il centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare 1923-2023, per cui la Giornata ha una importanza ancora più significativa.

Relatori dell’evento di giorno 23 sono il prof. Salvatore Magazù, la prof. Maria Teresa Caccamo entrambi del Dipartimento MIFT dell’Università di Messina, il tenente colonnello Alessandro Maccagnano, il capitano pilota Antonello Calabrese, il tenente colonnello Franco Colombo dell’Aeronautica militare e il giornalista scientifico Dr. Gianluca Rossellini. L’evento sarà aperto al grande pubblico. Si discuterà in particolare il modello di previsioni meteo WRF-UniMe sviluppato dall’Università di Messina e del progetto P.O. Fesr Sicilia 2014/2020 ‘SECESTA ViaSafe’, del quale è referente scientifico per l’Università di Messina il prof. Magazù.

La cenere e le conseguenze sul territorio

Inoltre – prosegue Magazù –, la conoscenza della quantità e delle caratteristiche della cenere che ricade sul territorio urbano e suburbano, permette di operare una rapida ed efficiente rimozione della cenere vulcanica dalle strade e dalle aree urbane pavimentate. Il risultato è un significativo miglioramento della sicurezza stradale, a causa della notevole scivolosità prodotta dalla permanenza del particolato vulcanico sul manto stradale, e della salute della popolazione residente nelle aree soggette alla ricaduta della cenere vulcanica“. “Infine, specificatamente per l’autostrada A18 (Messina – Catania), lo sviluppo di un tempestivo sistema di riduzione della velocità massima dei veicoli circolanti, in funzione della cenere che cade nel corso di fenomeni vulcanici, permette di evitare i numerosi incidenti occorsi negli ultimi anni, di cui alcuni mortali”.

”I risultati ottenuti da tutti i partner in seno al progetto Secesta – conclude Magazù – rappresentano una solida base per lo sviluppo di una piattaforma informatica idonea a utilizzare, in tempo quasi reale, le informazioni raccolte dal sistema di monitoraggio del fenomeno di ricaduta della cenere al suolo. L’integrazione del sistema di misura realizzato durante il progetto Secesta con ulteriori soluzioni sensoriali, piattaforme di elaborazione dei dati misurati e modelli predittivi del trasporto in atmosfera e dell’accumulo al suolo della cenere vulcanica, consente di sviluppare una serie di servizi per rendere più efficiente e sicura la mobilità nell’area metropolitana di Catania, usufruendo di un sistema efficace ed affidabile di monitoraggio permanente del fenomeno di ricaduta della cenere vulcanica. L’Università di Messina in seno al progetto si è occupata in misura prevalente di un aspetto specifico che riguarda lo sviluppo del modello di previsione meteo designato WRF-Unime”.

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