Donne, Meloni: “facce divertite quando divenni vicepresidente della Camera, ci sottovalutano”

"Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C'entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì"

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Ricordo gli sguardi quasi divertiti di molti colleghi la prima volta in cui sedetti sullo scranno più alto” della Camera come vicepresidente, “quell’aria che dice ‘adesso ci divertiamo’. Pensavo che a questo fosse dovuto la sorpresa della prima volta in cui presiedendo risposi a tono a un collega. Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo“.

E’ quanto dichiarato dal premier Giorgia Meloni alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto.  “Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra – ha raccontato -, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle, sono diventata presidente del Consiglio“.

Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì. Lo racconto per dire che c’è una buona notizia. Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare“, ha sottolinato Meloni. Il premier ha usato un’espressione molto simile a quella impiegata più volte da Elly Schlein, anche quando ha commentato con soddisfazione la vittoria con cui è diventata la prima donna segretario del Pd, il 27 febbraio. “Ce l’abbiamo fatta – ha detto in quell’occasione Schlein –, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione, anche questa volta non ci hanno visto arrivare“.

Presidente della Repubblica donna

La sfida è quando avremo il primo ad di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do. Lo dico alla vigilia di una scelta importante per il governo. Il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci ma dimostrando che si può fare molto bene, non dico meglio, dico molto bene“. Ma Meloni si è spinta oltre: “non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare“. Nella Sala delle Donne alla Camera è stata aggiunta la sua fotografia, al posto dello specchio collocato in attesa della prima donna presidente del Consiglio. L’altro specchio rimasto, è quello dove ognuna si può rispecchiare immaginando di diventare la prima presidente della Repubblica.

8 marzo giornata dell’orgoglio, non di rivendicazione

L’8 marzo non deve essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma deve essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare, piaccia o no agli altri. Ed è esattamente il messaggio con cui mi sento di spronare tante donne che magari pensano di non poter andare oltre un determinato obiettivo. Invece devono ricordare, e faremo il possibile affinché abbiano gli strumenti, che con la volontà e la consapevolezza possono raggiungere qualunque tipo di obiettivo.

“Il mio impegno – ha spiegato la presidente del Consiglio – è per le donne italiane ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici, così come è un mio impegno quotidiano trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere, perché non è giusto“.

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