Villa San Giovanni, l’ex sindaco Messina sul bilancio: “incapacità dell’Amministrazione Caminiti”

Villa San Giovanni, i chiarimenti dell'ex sindaco Antonio Messina sul bilancio

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“Si ribadisce quanto già richiesto con il precedente supplemento istruttorio” Questa frase potrebbe racchiudere le 40 pagine della nota che il Ministero dell’Interno ha trasmesso all’Amministrazione Caminiti ed attraverso la quale è certificata l’incapacità della stessa ad affrontare la delicata fase del dissesto (ribadiamo ancora una volta non creato da questa amministrazione)”, è quanto scrive in una nota l’ex sindaco di Villa San Giovanni, Antonio Messina. “E’ infatti una sequela lunghissima di documenti – prosegue Messina- già chiesti nella precedente ipotesi di bilancio riequilibrato presentato dal Commissario Prefettizio ad aprile 2022 che aveva ricevuto dal Ministero la medesima richiesta di documentazione a giugno dello stesso anno e che non aveva avuto il tempo di rispondere a tale nota in considerazione dell’insediamento, dopo pochissimi giorni, dell’amministrazione Caminiti alla quale veniva affidato il compito di dare seguito a quell’ipotesi di bilancio”. E se è assolutamente legittima la decisione della giunta Caminiti di presentare una nuova ipotesi di bilancio riequilibrato 2021/2023, rientrando tra le proprie prerogative farne una nuova, non aver tenuto conto nell’ipotesi di bilancio approvato a settembre 2022 da parte della squadra Caminiti di tutte le prescrizioni e osservazioni fatte ad Aprile 2022 al bilancio del Commissario rappresenta in tal senso vera dimostrazione dell’inefficienza ed incapacità di gestione del dissesto dell’ente. Ed i richiami del Ministero che per la seconda volta si ritrova a fare le stesse richieste all’ente villese sono tantissimi, dall’elenco di due pagine di documentazione carente e assente, alla mancanza di attestazioni riguardanti tutte le entrate dell’Ente (dall’ Imu alla Tari, dalla Tosap all’imposta di pubblicità, dall’addizionale comunale all’imposta di soggiorno sino alle risorse derivanti dalla lotta all’evasione tributaria) per le quali ancora una volta e per la seconda volta nell’arco di 10 mesi (da aprile 2022 a gennaio 2023) il Ministero ha richiesto senza ricevere risposta anche da parte della neo amministrazione tutte le certificazioni “per gli anni 2020/2021/2022 relative all’effettivo accertamento e della riscossione per ogni singola entrata”, rimarca Messina.

“Tutto ciò è aggravato anche dal pesante richiamo che il Ministero dell’Interno che nella verifica dell’equilibrio di bilancio per l’anno 2021 certifica ancora una volta che le variazioni di bilancio fatte dall’amministrazione Caminiti (non ci riferiamo a quelle “positive” relative all’iscrizione a bilancio di nuovi finanziamenti) hanno comportato “un’alterazione degli equilibri dell’ipotesi di bilancio con uno squilibrio per gli anni 2022 e 2023 essendo già il primo anno (2021) in disequilibrio”. Variazioni di bilancio che l’amministrazione Caminiti non ha avuto nemmeno cura di trasmettere al Ministero che viene richiamato dallo stesso in modo ufficiale e sottolineato con la frase “senza comunicare ed inviare i suddetti provvedimenti a quest’ufficio” che si è trovato costretto a recepire tale documentazione dall’Albo Pretorio. Ma probabilmente l’amministrazione della trasparenza a guida Caminiti in tale comportamento non si smentisce visto che nel comunicato di risposta alla minoranza, ritenendo che la nota del Ministero dell’Interno non sia un atto di competenza dei consiglieri ma un provvedimento di natura istruttoria, lo tiene celato alla Città ed agli stessi consiglieri comunali di minoranza, sino a quando su tale tema non sono intervenuti i medesimi consiglieri nella loro legittima attività di controllo. Pertanto la grave incapacità dell’Amministrazione Caminiti nella gestione del dissesto è da ascrivere non alla legittima decisione di presentare “il proprio bilancio riequilibrato” ma di non aver dato seguito a quanto già richiesto dal Ministero a Giugno 2022 (adesso nuovamente richiesto) con una dilatazione di tempi oltremodo ingiustificati che porteranno l’Ente per i prossimi 60 giorni a dover rispondere nuovamente al Ministero anche rispetto alle osservazioni fatte in precedenza e di avere una Città sospesa all’ulteriore giudizio del Ministero su problematiche che si sarebbero già potute definire e che rappresentano la stragrande maggioranza dei rilievi fatti dal Ministero (ribadisco per la seconda volta)”, rimarca Messina.

“Tutto ciò rappresenta una vera bocciatura politica dell’operato sino adesso svolto dall’Amministrazione Caminiti che seppur tra qualche mese otterrà, come noi tutti speriamo per la nostra Città, il “via libera” al bilancio da parte del Ministero ad oggi viene pesantemente richiamata ed inchiodata sulle proprie inefficienze dimostrate dal fatto che la stessa è in ritardo nell’emissione dei ruolo 2022 e 2023 per la TARI e per il servizio idrico, da qui le mancate certificazioni delle riscossioni non trasmesse al Ministero, ha realizzato variazioni di bilancio peggiorando il disequilibrio di bilancio per il 2021 di oltre 130 mila euro venendo meno a quei principi di “prudenza amministrativa” che dovrebbero essere da guida all’azione dell’Ente durante la delicata gestione del dissesto e realizzando tali variazioni ancor prima di ottenere il “nulla osta” al proprio bilancio da parte del Ministero al quale non ha nemmeno comunicato le suddette variazioni. Questi sono dati inconfutabili ed incontestabili che derivano dalla lettura asettica del documento del Ministero dell’Interno che la Città scopre solo dopo l’intervento della minoranza consiliare e che probabilmente molti degli stessi giovani o meno giovani consiglieri del gruppo consiliare di maggioranza non hanno avuto modo di leggere con attenzione, perché altrimenti se non fosse così, la loro risposta alla minoranza rappresenterebbe un “mero e dovuto atto di difesa d’ufficio” della propria squadra di Governo senza dare la giusta attenzione ai pesanti rilievi ricevuti a livello ministeriale. Certo alle pesanti affermazioni del gruppo “civico” consiliare di maggioranza che addirittura nella propria “surreale” risposta alla minoranza richiama la favola del lupo e dell’agnello, auguro proprio di non cadere nelle mani di lupi travestiti d’agnello, perché quanto descritto dal Ministero rispetto alla gestione del dissesto di questi 8 mesi di amministrazione Caminiti rappresenta per tutti loro probabilmente ed inconsapevolmente in modo più reale e non surreale la favoletta delle tre scimmiette che “non hanno visto” quanto richiesto dal Ministero dell’Interno a Giugno 2022, “non hanno sentito” le richieste di chiarimenti fatte dalla minoranza a settembre 2022 in consiglio comunale su tale tema e “non hanno parlato” in quanto non hanno risposto a quelle medesime osservazioni fatte dall’ente ministeriale per poi ritrovarsi dopo otto mesi molti di quegli stessi rilievi ai quali si deve ritornare a rispondere ancora una volta, con un pesante aggravio amministrativo per l’Ente che ricadrà pesantemente sull’efficacia della stessa azione di governo. Tutto ciò in politica si definisce bocciatura”, conclude Messina.

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