Messina, tre controllori ATM aggrediti con violenza

Nuova aggressione ai verificatori di ATM. Solidarietà del management aziendale

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Tre verificatori di ATM Messina sono stati aggrediti stamani mentre svolgevano le loro mansioni di controllo del possesso dei biglietti a bordo dei mezzi. Un uomo in grande stato di agitazione ha aggredito fisicamente e verbalmente i dipendenti dell’azienda nell’area di Minissale a bordo di uno shuttle che procedeva in direzione nord, per bloccare il soggetto si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine che sono intervenute prontamente.

“Siamo molto rammaricati e esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai nostri verificatori – dichiara il Presidente di ATM, Giuseppe Campagna – Neanche l’uso delle bodycam e la video sorveglianza a bordo dei mezzi riescono a far desistere alcuni soggetti dall’assumere comportamenti incivili, se non addirittura criminali, nei confronti di lavoratori che svolgono un compito fondamentale per la nostra azienda: permettere il recupero dei fondi necessari per garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità”.

Aggressione verificatori Atm, la Fit Cisl chiede di implementare la presenza delle forze dell’ordine a bordo dei mezzi pubblici

“Per fortuna tanta paura senza alcun danno fisico ma è l’ennesimo episodio spiacevole e traumatico per i lavoratori“. Il segretario della Fit Cisl di Messina, Letterio D’Amico, commenta così l’aggressione avvenuta a bordo un bus-shuttle a Minissale ai danni di alcuni verificatori. “Sono episodi che il personale, purtroppo, subisce quasi quotidianamente e che ostacolano il loro buon operato nonché ledono gravemente il loro stato psicofisico – aggiunge D’Amico – Nonostante l’azienda abbia fornito la strumentazione delle bodycam per arginare tale fenomeni, risultati a questo punto insufficienti, chiediamo di potenziare le azioni finalizzate a contrastare ogni forma di degrado sociale e violenza, implementando la presenza a bordo delle forze dell’ordine o in alternativa dei servizi di vigilanza soprattutto nelle zone ad alto rischio”.  

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