Si è concluso oggi pomeriggio con le attività al porto di Reggio Calabria il secondo giorno di esercitazione antisismica, dopo l’evento (una scossa di terremoto di magnitudo 6) simulato ieri mattina nello Stretto di Messina. Oggi pomeriggio al porto di Reggio Calabria, sotto la pioggia e al vento freddo proveniente da Nord, è giunta la nave San Giusto della Marina Militare che ha accompagnato la colonna mobile della Regione Campania da Gioia Tauro a Reggio Calabria come bypass marittimo per l’ipotizzato blocco dei collegamenti su terra dopo una scossa di questo tipo.
Inoltre, una nave cisterna della Marina Militare è intervenuta per un rifornimento idrico di acqua potabile realizzato al fine di colmare il deficit idrico della città dopo un’avaria al servizio idrico di Reggio Calabria simulata appositamente per l’esercitazione. Emblematiche le parole del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che in attesa del debriefing finale di domattina in cui al Ce.Dir. di Reggio Calabria si tireranno le somme di tutta l’attività, ha spiegato ai giornalisti di aver “trovato un sistema molto molto attivo con una grandissima voglia di collaborare per trovare sinergie operative. Siamo tutti consapevoli dei drammi che eventi come quello che abbiamo simulato creerebbero sul territorio. Le principali critciità riguardano le infrastrutture. Il tema principale è come raggiungere i luoghi più lontani in caso di calamità, ed è un tema non di protezione civile ma su cui la protezione civile può lavorare per indirizzare gli interventi“.
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