Perquisizione Reggina, emergono altri dettagli: la Covisoc sapeva

Ansa svela nuovi dettagli successivi alla perquisizione della Guardia di Finanza nella sede della Reggina

Emergono altri dettagli in merito alla perquisizione della Guardia di Finanza al Sant’Agata. Li svela l’Ansa, la quale scrive che “Procura federale della Figc e procura della Repubblica di Bari sono già in contatto e dialogano sulle vicende che hanno portato alla perquisizione nella sede della Reggina. La procura Figc – apprende sempre l’Ansa – aveva infatti aperto da settimane un’indagine sui bilanci del club calabrese, e la Covisoc era a conoscenza della situazione“.

Da quanto emerge, dunque, il corso delle indagini andava già avanti da un po’, ma solo questa mattina è stato reso pubblico tramite un comunicato della Guardia di Finanza che ha evidenziato i lavori su una maxi inchiesta tra Reggio Calabria, Bari e Lecce riguardanti “crediti d’imposta inesistenti” e un “credito fiscale ritenuto fittizio pari ad euro 703.913,40” che la Reggina avrebbe ricevuto “nell’aprile 2022 per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020”. La società dello Stretto, attraverso apposito comunicato stampa, si è già detta “in alcun modo coinvolta” e “non ha mai avuto nessun rapporto con i soggetti sotto inchiesta”.