Le FOTO del telescopio spaziale James Webb: per la prima volta osserviamo l’universo “nascosto”

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Le prime immagini dell’universo primordiale dal telescopio spaziale James Webb: un traguardo straordinario per l’esplorazione spaziale

E’ una giornata storica per l’umanità, pietra miliare dell’esplorazione spaziale: mentre l’Italia segue le vicende di Totti e Ilary Blasi, il telescopio spaziale James Webb ha fornito le prime immagini a colori dell’universo “nascosto” (fino ad oggi, appunto), con gli esopianeti e le più lontane galassie osservabili nell’universo primordiale, dov’è probabile che si nasconda la vita extraterrestre. Oltre alle immagini, sono stati pubblicati anche i dati spettroscopici del telescopio, che rivelano una spettacolare raccolta di caratteristiche cosmiche fino a oggi poco chiare. Il rilascio dei primi spettri e immagini di Webb dà il via alle operazioni scientifiche di Webb, grazie alle quali gli astronomi di tutto il mondo avranno la possibilità di osservare qualunque oggetto, da quelli all’interno del nostro Sistema Solare all’universo primordiale, utilizzando i quattro strumenti di Webb.

La prima foto mostra un pianeta esterno al Sistema Solare: un gigante simile a Giove, distante 1.150 anni luce da noi e che rivela la firma distintiva dell’acqua. I dati mostrano molto chiaramente come il nuovo telescopio potrà analizzare pianeti lontanissimi e cercare anche eventuali firme chimiche della vita.

La seconda foto rilasciata in occasione di una diretta web della Nasa è la spettacolare vista di una nebulosa planetaria, ossia il ‘guscio’ di polveri che avvolge espulsi da una coppia di stelle giunte all’ultima fase della loro attività. Si tratta della nebulosa catalogata come NGC 3132 e conosciuta informalmente come la Nebulosa dell’Anello Meridionale, distante circa 2500 anni luce. La potente vista a infrarossi di Webb porta in piena vista la coppia di stelle che ha dato vita a questa nebulosa, insieme a strutture eccezionali create mentre le stelle modellano il gas e la polvere intorno a loro.

Il terzo scatto è dedicato al cosiddetto ‘Stephan’s Quintet’, uno spettacolare raggruppamento di cinque galassie. La nuova immagine mostra in dettagli mai visti in precedenza come le galassie che interagiscono tra loro innescano la formazione di stelle l’una nell’altra e come il gas nelle galassie viene disturbato e deviati da un buco nero nelle vicinanze delle 5 galassie. Gruppi di galassie vicini come queste potrebbero essere stati più comuni nell’Universo primordiale quando il materiale surriscaldato e in caduta potrebbe aver alimentato buchi neri molto energetici.

La quarta foto del primo set di immagini a ‘pieni colori’, come le ha definite la Nasa stessa a indicare che solo le prime immagini rilasciate sfruttando le piene potenzialità del telescopio, sono delle ‘scogliere cosmiche’, ovvero il margine di una spettacolare nebulosa che ricorda la forma di una scogliera. Si tratta di un dettaglio nella Nebulosa Carina in cui sono ben visibili una grande quantità di stelle in piena formazione che finora non era mai stato possibile osservare con nessun altro strumento. Quelle che ricordano delle montagne sono il bordo di una gigantesca cavità gassosa all’interno della nebulosa e i picchi più alti in questa immagine sono alti circa 58 anni luce. L’area ‘cavernosa’ è stata scavata dalla nebulosa dall’intensa radiazione ultravioletta e dai venti stellari di giovani stelle estremamente massicce, calde, situate al centro della bolla, sopra l’area mostrata in questa immagine.

Oggi presentiamo all’umanità una visione rivoluzionaria del cosmo grazie al telescopio spaziale James Webb, una visione finora inedita”, ha commentato Bill Nelson, Amministratore della NASA. “Queste immagini, inclusa la visione più profonda del nostro universo ora a nostra disposizione, dimostrano come Webb contribuirà a dare finalmente risposte a domande che non siamo nemmeno in grado di porre, domande che ci aiuteranno a capire meglio il nostro universo e il posto occupato dall’umanità al suo interno. L’incredibile successo del team di Webb è un riflesso di ciò che la NASA sa fare meglio: trasformare i sogni in realtà a beneficio dell’umanità. Attendo nuove scoperte con impazienza: il team ha appena iniziato!” ha concluso Nelson.

Questi primi spettri e immagini di Webb sono la splendida manifestazione della collaborazione internazionale che ha reso possibile questa ambiziosa missione“, afferma Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA. “Voglio ringraziare tutte le persone coinvolte nella messa in servizio di questo straordinario telescopio e nella distribuzione di questi primi incredibili prodotti ricevuti da Webb per aver reso realtà questa giornata storica“.

Le immagini e gli spettri di oggi rivelano le capacità dei quattro strumenti scientifici all’avanguardia di Webb e confermano che le osservazioni future rivoluzioneranno la nostra comprensione del cosmo e delle origini dell’umanità. “Questo è l’inizio di una nuova era di osservazione dell’Universo e di scoperte scientifiche entusiasmanti con Webb“, afferma Günther Hasinger, Direttore di Scienza dell’ESA. “Stiamo dando avvio alle normali operazioni scientifiche, e so che la comunità astronomica europea è impaziente di conoscere i risultati ottenuti nel tempo di osservazione guadagnato per il primo anno di Webb“. “Lavorare a questa missione è stato uno dei momenti salienti e più gratificanti della mia carriera“, ha detto Macarena Garcia Marin, Scienziata dello strumento dell’ESA MIRI. “Io e i miei colleghi siamo impazienti di scoprire cosa può fare Webb e quali sorprese ci aspettano con la sua combinazione senza precedenti di nitidezza e sensibilità“.

Per celebrare lo storico momento, Google ha realizzato un bellissimo Doodle animato in insolita versione pomeridiana e visibile in gran parte del mondo, “in onore della foto più profonda dell’universo mai scattata“.

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