Turismo ebraico, Klaus Davi: “applicare il modello Salonicco in Calabria”

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Le parole di Klaus Davi, responsabile del progetto 100 Giudecche di Calabria

“Come raccontava il settimanale Il Venerdì, grazie alla salvaguardia dei luoghi della memoria, il turismo ebraico è diventato il più importante per Salonicco, città greca nella quale, agli inizi del ‘900, vivevano circa 60mila ebrei, in gran parte deportati nei Lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e dei quali molti di origine calabrese visto che fonti storiche parlano dell’esistenza di una sinagoga chiamata Calabria, che dopo la metà del 1500 si divise in tre: Calabria Jashàn (dopo il 1553 fu nota come Nevè Shalom Dimora di Pace), Chiana e Calabria Chadàsch detta anche Ishmael. Oggi, grazie all’impegno di studiosi e storici, nella città greca la cultura ebraica, a partire dallo studio della lingua, delle tradizioni culinarie e culturali, è stata riportata in auge con iniziative molto interessanti, tanto che il turismo da Israele è primo per flussi nella città, secondo quanto riferisce la stessa amministrazione comunale di Salonicco. Lo stesso può accadere con la Calabria se applicheremo un modello analogo a quello di Salonicco”. Lo dichiara Klaus Davi, responsabile del progetto 100 Giudecche di Calabria. “Il nostro progetto si inserisce perfettamente nel programma ‘Calabria straordinaria’ ideato dall’assessore Fausto Orsomarso e con il quale siamo in totale sintonia. Ci saranno importanti iniziative di ‘sistema’ che sta però al presidente Roberto Occhiuto e allo stesso Orsomarso annunciare. Il nostro obiettivo – continua Davi – è parlare a un’audience nazionale ma soprattutto internazionale. Il primo passo sarà creare una rete tra i comuni delle Giudecche. Il secondo fornire loro strumenti promozionali e narrativi. Con la mia amica Alessandra Ghisleri, abbiamo dato vita a uno studio sulla notorietà delle mete ebraiche nella nostra regione che renderemo noto dopo le festività cristiane ed ebraiche. Fondamentale sarà il contributo del delegato regionale dell’Ucei, il dottor Roque Pugliese”, conclude Klaus Davi.

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