Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che in conferenza stampa si è posto la domanda: “preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”
“Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”. Se lo è chiesto quest’oggi il Presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa. “Andiamo con l’Ue – ha sottolineato – se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace”. E quindi la domanda: “di fronte a queste due cose cosa preferiamo, la pace o star tranquilli col termosifone acceso, anzi ormai l’aria condizionata tutta l’estate? Io la metterei in questi termini. Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”.
“Se dovessero cessare le forniture di gas oggi, fino a tardo ottobre saremmo coperti con le riserve, le conseguenze non ci sarebbero”, ha proseguito Draghi, rispondendo a una domanda sul fatto se il governo abbia già pronti dei piani di razionamento in caso di stop al gas russo. “Da non so quanto tempo chiedo in sede europea e in altre sedi di mettere un tetto ai prezzi del gas, è la cosa più razionale da fare che però può essere fatta solo a livello collettivo. L’Europa ha un potere straordinario di mercato, è di fatto l’unico compratore che ha forte potere di mercato. Questo forte potere di mercato si può esercitare con l’imposizione di un tetto al prezzo, un prezzo remunerativo ma non stravagante come quello di adesso”, ha aggiunto il Premier. “Tra pochi giorni uscirà una proposta sul costo dell’energia, non so se ce ne sarà anche una sul gas che divide noi, la Germania e l’Olanda. Il Consiglio Europeo di maggio sarà il punto di conclusione di questo dibattito e si saprà se le proposte saranno fatte. Intanto però è mia intenzione procedere con provvedimenti nazionali”, ha aggiunto Mario Draghi.
