Lunga intervista concessa ai microfoni di StrettoWeb da parte del direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi. Si è parlato di mercato, tra nomi in entrata e questione uscite. Proprio quest’ultima è stata quella che ha “scaldato” il dirigente amaranto, che non vuol ritrovarsi nella stessa situazione della scorsa estate o di gennaio, con numerosi calciatori fuori dai piani tecnici ma ancora a libro paga del club dello Stretto per i continui rifiuti alle richieste pervenute.
Direttore, sul capitolo uscite sarà il solito calvario?
“Sì, sarà un bel problema. Non tanto per chi rientra dai prestiti e ha già mercato, ma per chi è fuori dai piani e non è facile dirgli questo. Però io, quando giocavo e mi dicevano che non c’era posto per me, facevo le valigie e andavo via, anche perché avevo delle richieste. Qui invece si è davanti a qualcuno che ha delle richieste, è fuori dai piani della Reggina ma rifiuta. E tutto questo mi rallenta anche il mercato in entrata, perché senza uscite non posso chiudere il resto”.
Una storia che si ripete.
“Sì, e parliamo comunque di bravissimi ragazzi, da 10 lode, gente di cui ho stima. Ma bisogna anche capire che la Reggina non è un resort in cui fare la vacanza, né un ufficio di collocamento. Siamo ancora a giugno, è vero, ma rifiutando ora c’è poi il rischio che ad agosto nessuno si presenti. Ti faccio pure un esempio positivo”.
Prego.
“Gasparetto. Lui è un grande uomo. L’anno scorso non rientrava nei piani, lo sapeva, glielo abbiamo comunicato. Si era accordato con una squadra umile per non rimanere a libro paga del nostro club, ma poi l’accordo non è andato in porto a causa dei tempi. Però aveva capito la situazione. Vorrei che tutti avessero il suo spirito. O si allineano oppure non guardiamo in faccia nessuno. Il calcio è in difficoltà, c’è stata la pandemia, bisogna venirsi incontro”.



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