L’allenatore del Crotone Serse Cosmi riapre il dibattito sulla bestemmia nel mondo del calcio e rivendica il diritto di farlo
Il calcio e il tanto discusso concetto di bestemmia. Un argomento che spesso, nel corso degli anni, è stato oggetto di dibattito. A tirarlo nuovamente fuori, adesso, è il tecnico del Crotone Serse Cosmi, che non ha assistito dalla panchina al match perso nel finale in casa della Lazio per via della squalifica scontata in seguito all’espressione blasfema in occasione della partita precedente contro il Torino.
“Il fatto che nemmeno quando si rientra nel tuo spogliatoio non ci si possa lasciare andare, per così dire, implica che la situazione sta sfuggendo di mano secondo me – ha detto l’allenatore rossoblu tornando sull’argomento – Spero si possa prendere in considerazione eventuali modifiche a questo genere di normativa, in merito al concetto di blasfemia, nella maniera giusta. Fino a prova contraria penso di vivere in un Paese laico. Ci sarebbe da disquisire anche sul contenuto della norma stessa, ma non lo voglio fare per non far entrare in mezzo associazioni clericali. O modificano le norme o le persone che stanno vicino agli spogliatoi”. E’ stato infatti un collaboratore della Procura Federale a segnalare la bestemmia proferita da Cosmi all’intervallo della sfida vinta dai pitagorici sette giorni fa.