Le più belle frasi di Osho, intervista a Federico Palmaroli. L’autore che ha dato voce ai Bronzi di Riace: “La Calabria mi ha ispirato tanto”

Intervista a Federico Palmaroli, l'autore de "Le più belle frasi di Osho": regge un'onda di grandissimo successo con grande saggezza e i piedi per terra. La Calabria tra le principali fonti di ispirazione negli ultimi mesi

StrettoWeb

Ha fatto parlare i Bronzi di Riace durante il primo lockdown con la bellissima vignetta “dopo un mese di convivenza forzata” che è diventata la sua immagine di copertina. Oltre 33 mila like e 8.700 condivisioni su facebook, è la più grande vetrina che Reggio Calabria potesse mai avere sui social nelle seguitissime pagine de “Le più belle frasi di Osho“, il fenomeno satirico ideato da Federico Palmaroli. Oltre 1 milione e 100 mila follower su facebook, quasi 400 mila su twitter: Palmaroli ha spesso e volentieri tratto ispirazione dalle vicende calabresi, soprattutto negli ultimi mesi.

La Calabria mi ha ispirato tanto“, spiega l’autore ai microfoni di StrettoWeb: “è diventata zona rossa a sorpresa insieme a Lombardia e Piemonte proprio nei giorni in cui c’erano le elezioni americane, e gli Stati conquistati da Trump si coloravano di rosso quindi ho fatto la vignetta con Trump che guarda lo schermo e dice ‘Amo preso ‘a Calabria’. Poi c’è stata la storia dei commissari, dimissioni, revoche, la moglie di Gaudio che non gradiva Catanzaro, ho intrecciato un po’ la vicenda con la moglie di Biden che lo guarda e gli dice che lo avrebbe seguito anche a Catanzaro. Cerco sempre un legame tra l’attualità e l’ironia, tutto quello che è successo in Calabria negli ultimi mesi mi ha dato molti spunti“.

Volevo solo divertirmi, non avevo mai aperto una pagina facebook, l’ho fatto solo per fare la parodia di una pagina seria che si chiamava Le più belle frasi di Osho, questo santone indiano che era ritratto in diverse pose che si prestavano molto al lessico del romano medio. E’ iniziato tutto senza aspettative, ma le vignette sono diventate subito virali e allora ci ho preso mano ed è diventato un impegno. Poi sono arrivati gli adepti di Osho, la sua fondazione: si proclamano gli unici ereditieri dei diritti di Osho e mi hanno fatto la guerra, sono stato costretto a ritirare i miei primi tre libri di vignette. Nel 2017 a Forte dei Marmi ho ricevuto il premio ‘Satira Politica’ che è stata un po’ come un’investitura, perchè fino a quel momento mi divertivo molto con Osho ma facevo poche cose di politica. Poi non ho più potuto usare le foto di Osho e ho iniziato a fare esclusivamente satira politica, incrementando il mio successo. Ho iniziato a collaborare con il Tempo, Osho era più rilassante e divertente ma ci facevo poco. Poi è arrivata Porta a Porta, la terza camera dello Stato, e farò anche una serie, che è già pronta“.

Federico Palmaroli ha avuto un successo enorme ma mantiene i piedi per terra: “Non ho mai avuto aspirazioni da social star, ho il mio lavoro che continuo a svolgere, continuo a prendere tutto questo un po’ come un hobby, anche se mi porta via moltissimo tempo ma sono consapevole che questi fenomeni possono anche morire. Spero di no, ma non si sa mai. La mia vita è cambiata soprattutto perchè ho molti più impegni quotidiani su mille fronti. Per fortuna tutto questo è arrivato tardi, nel senso che ho la testa sulle spalle, ho già fatto i miei studi e il mio percorso. Vedere il tuo nome rimbalzare ovunque, la tua faccia in video, se non sei abituato e succede all’improvviso ti può scombussolare. Io ho un’età che mi permette di saperlo gestire con molto giudizio“.

Nelle sue vignette c’è molto di Roma: “mi porto dentro le esperienze cinematografiche che hanno avuto grande successo in Italia, da Alberto Sordi a Carlo Verdone e Gigi Proietti. La scanzonatura romanesca è determinante, il resto lo fa la politica con le sue contraddizioni: parto sempre da lì. Ovviamente la satira è prevalentemente contro il governo perchè si prende sempre gioco di chi ha il potere, il problema è che in Italia se non sei di sinistra, devi per forza essere etichettato come un mostro, un fascista o nazista o razzista. Io odio le etichette in ogni caso, ma c’è questa realtà che nel nostro Paese o sei di sinistra o sei uno skinhead, un bruto“.

Palmaroli è riuscito a strappare sorrisi nei momenti più drammatici degli ultimi mesi: “portare un po’ di sollievo con quello che faccio in un momento così drammatico come quello della pandemia, in realtà mi stupisce ancora. Ma me lo scrivono talmente tante volte e in molti che inizio a crederci e mi fa molto piacere. Non so davvero fino a che punto io possa contribuire al sollievo, ma mi fa piacere e mi crea anche un po’ di ansia da prestazione perchè penso sempre di dover fare molto e di più anche quando sono sotto i riflettori, specie in questo momento“.

Pochi giorni fa, Rizzoli ha pubblicato il suo nuovo libro, “Vedi de fa poco ‘o spiritoso – Il meglio (e il peggio) di un anno italiano“. “Questo lavoro è un excursus dalla caduta del governo gialloverde fino a ottobre 2020 – ci racconta l’autore – sono partito da lì perchè era una fase in cui c’erano vicende strettamente politiche e non ci saremmo mai aspettati l’arrivo della pandemia con tutto quello che è successo dopo. Ho fatto un racconto cronologico di tutte le vicende da quel mese in poi, sperando che nei prossimi mesi ci siano anche altri argomenti di cui parlare oltre il Covid così è meglio un po’ per tutti, per chi legge ma anche per chi fa satira, altrimenti la creatività va troppo a senso unico“.

Concludendo l’intervista, Federico Palmaroli saluta tutti i lettori di StrettoWeb con un accorato appello: “Ricordatevi di sanificare le feste, attenzione alle precauzioni“.


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