Brogli elettorali a Reggio Calabria, Klaus Davi chiede annullamento delle elezioni e scioglimento del Consiglio Comunale: “dato democratico falsato, Falcomatà non nasconda la testa sotto la sabbia”

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Klaus Davi chiede chiarezza in merito alle ultime elezioni comunali a Reggio Calabria, dopo che le indagini della Digos hanno portato per il momento all’arresto di Castorina e Giustra

Per circa una sessantina di voti ha dovuto rinunciare ad un posto in Consiglio Comunale, ma dopo le ultime indagini sulle elezioni comunali a Reggio Calabria adesso Klaus Davi è pronto a muoversi in tutti i modi per avere chiarezza. L’ex candidato a sindaco e il dott. Nico Pangallo, candidato più votato della sua lista, hanno dato mandato agli avvocati Oreste e Achille Morcavallo per presentare un esposto al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Reggio Calabria per esercitare tutti i poteri sostitutivi in ordine ai gravissimi fatti verificatisi sui presunti brogli elettorali che hanno portato all’adozione di una misura cautelare nei confronti del presidente di seggio e candidato più votato del centrosinistra alle elezioni stesse. “Si chiederà – spiega Nico Pangallo in una nota ufficiale – l’annullamento delle elezioni e lo scioglimento del consiglio comunale”.

“Ci avevamo visto giusto – afferma Klaus Davi in un’intervista rilasciata alle pagine odierne della Gazzetta del Sud – , in quei giorni movimentati sono arrivate tante segnalazioni da cittadini candidati su presunte anomalie. E’ per questo che abbiamo subito chiesto di accedere agli atti per ottenere copia del verbale delle operazioni della commissione elettorale. Gli “orrori” trovati li abbiamo subito resi pubblici affinché la cittadinanza venisse a conoscenza delle modalità con cui viene gestita la democrazia di questa città”.

“Questa è una faccenda – continua Klaus Davi – che mi rende tristissimo e non comprendo come non abbia seri risvolti socio-politici. Incredibile che a Reggio le uniche innovazioni sono indotte dall’azione, assolutamente corretta e meritoria, della magistratura e che non ci sia mai una spinta culturale ed emozionale che ci liberi definitivamente dalla cappa del malaffare”. Il noto massmediologo si è infine espresso sul Sindaco Giuseppe Falcomatà, il quale a suo dire “continua a mettere la testa sotto la sabbia. Più che negazione di responsabilità, mi sembra assenza di consapevolezza. Siamo di fronte ad una questione morale immensa e a un dato democratico falsato che delegittima il Consiglio nella sua essenza”. Insomma, Klaus Davi pretende che si faccia verità e non si lasci finire tutto nel dimenticato: “Da 47 “Morto che parla”, a 44069 “Morti che votano” il passo è stato breve”, ha ironicamente riportato sui propri account social.

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