A Soverato la prima nazionale del nuovo libro di Mimmo Lucano

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A Soverato la prima nazionale del nuovo libro di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, dal titolo “Il fuorilegge. La lunga battaglia di un uomo solo”

L’Associazione Culturale “Kalibreria” di Soverato ha il piacere di presentare la prima nazionale del nuovo libro di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace (RC), dal titolo “Il fuorilegge. La lunga battaglia di un uomo solo”, edito Feltrinelli. L’appuntamento, penultimo della fortunata rassegna letteraria estiva “Kalibri d’Autore”, è realizzato in collaborazione con la Compagnia dei SognAttori ed è fissato per il prossimo sabato 5 Settembre, ore 21.15, presso l’Anfiteatro sul Lungomare di Soverato (CZ), e vedrà la partecipazione personale dell’autore, accompagnato nel dialogo dal giornalista Pietro Melia.

Con l’accoglienza, Riace aveva dimostrato di avere un’anima, aveva riscoperto la propria identità“.

Un po’ come lui, schiette e disarmanti, le parole di Mimmo Lucano sono estrema sintesi di un’avventura nata sulla scia del vento e divenuta, negli anni, un modello di accoglienza studiato in tutto il mondo. La storia di un sogno – a partire dall’approdo di un veliero carico di kurdi in cerca di salvezza sulle coste della cittadina ionica – che avrebbe potuto sfumare nell’ennesima utopia e che, invece, ha saputo incidere e cambiare il volto di un borgo e del suo territorio destinati, come tanti, all’abbandono. Ma è anche la storia recente di un’ingiustizia consumata ai danni di quella stessa realtà, e il dramma personale di un uomo che dal 2018 diventa improvvisamente “fuorilegge”, come recita il titolo della sua testimonianza. Accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, Lucano assiste impotente allo smantellamento dei progetti di accoglienza e al nuovo inesorabile spopolamento del borgo, dal quale lui stesso viene letteralmente esiliato. Sorge così un dubbio che richiama quello eterno di Antigone: si può infrangere una legge ingiusta? La storia di Mimmo è la storia della Calabria che non si arrende, che combatte per riprendersi gli spazi di accoglienza e senso civico sottratti da chi vorrebbe tenerla asservita e senza prospettive. Ecco perché la storia di Mimmo è anche un po’ nostra, della Kalibreria e di tutti coloro che credono nelrispetto della dignità umana, nella responsabilità di indicare con fermezza il confine oltre il quale una democrazia tradisce i propri valori fondanti.

 

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