Reggina, il retroscena sul 21 Dicembre 2018: ecco come Luca Gallo ha salvato il club dal baratro

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La Reggina è uscita allo scoperto con un duro comunicato, ecco come Luca Gallo ha salvato il club amaranto dal baratro

La Reggina è concentrata in vista del prossimo match di campionato contro il Rende, l’occasione è quella di provare ad allungare in testa alla classifica. Nel frattempo il club amaranto non ci sta e negli ultimi minuti ha deciso di alzare la voce, durissima risposta nei confronti del sindaco Falcomatà che ieri sera aveva parlato in trasmissione su RTV del club amaranto, attraverso un comunicato la Reggina ha svelato anche importanti retroscena sulla trattativa poi conclusa con Luca Gallo, il club amaranto era praticamente sull’orlo del baratro, una situazione molto simile a quella attraversata proprio dal Rieti. “Erano le 11 del 21/12/2018 quando la famiglia Praticò, allora azionista di maggioranza della URBS Reggina, si recò a Roma presso gli uffici del presidente Luca Gallo al fine di illustrare la situazione critica in cui versava la società di calcio. Era in atto uno sciopero dei calciatori tesserati a causa di emolumenti non corrisposti, la gara di domenica 23/12/2018 contro la Vibonese non si sarebbe disputata per gravi inadempienze che, qualora non fossero state sanate immediatamente, avrebbero messo a rischio l’onorabilità e la dignità di tutto il popolo reggino”. 

Il presidente Luca Gallo, ancor prima di visionare i bilanci, di effettuare una due diligence di rito cosi come succede in occasione di ogni compravendita, corrispose immediatamente nella stessa giornata il pagamento di tutti gli stipendi consegnando alle ore 17 al direttore sportivo Massimo Taibi la distinta dell’avvenuto pagamento con la preghiera di trasmetterla ai tesserati al fine di scongiurare lo sciopero e di disputare la gara contro la Vibonese, gara che venne disputata e vinta dalla Reggina! Sempre nella medesima giornata, l’allora presidente Mimmo Praticò avvertì il Sindaco di quanto stava accadendo e dell’imminente sottoscrizione di preliminare di compravendita tra lui e il presidente Luca Gallo, ma in tale occasione lo stesso Sindaco non volle intrattenere alcun tipo di rapporto con il presidente Gallo. L’atto definitivo di acquisizione quote, più comunemente denominato closing, avvenne il 10/01/2019 e il giorno successivo lo stesso presidente Luca Gallo, si fece carico di sanare la posizione debitoria contratta da altri in favore dell’avv. Grassani pari a circa € 170.000 (che a detta di altri si poteva transare addirittura alla metà, ma in sede di udienza il professionista ha voluto l’intero importo) al fine di scongiurare il fallimento con udienza già fissata presso la sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Calabria. Nelle more della sottoscrizione del preliminare di compravendita e quindi, ben prima del closing, il presidente Luca Gallo fece espressa richiesta di conoscere se eventuali altri imprenditori avessero avanzato proposte formali o virtuali per l’acquisizione della Reggina al fine di non ledere la sensibilità di qualsivoglia imprenditore. Le risposte avute dalla vecchia proprietà furono chiare nel dire che alla data del 21/12/2018 nessuno aveva manifestato alcun tipo di interesse all’acquisizione della Reggina, tanto è vero che era in corso lo sciopero dei calciatori con intervento dell’AIC e che la situazione era stata considerata critica anche dalla Lega stessa“.

Da allora, il presidente Gallo non ha solo ridato dignità ad un popolo intero, ma ha contribuito DA SOLO, alla rinascita della Reggina provvedendo alla ricostruzione del Club: intervenendo sul manto erboso del Granillo, provvedendo al miglioramento dello stadio, acquisendo un pullman, dotando la società di una sede dignitosa, inaugurando lo store e la biglietteria al centro della città, acquisendo marchio e inno, non ultimo acquisendo e restituendo il Centro Sportivo Sant’Agata alla Reggina. Lo stesso Centro Sportivo che a tutt’oggi, dall’ormai lontano 1° luglio cioè il giorno in cui è stato assegnato a mezzo bando oneroso al Club, non risulta fruibile nella sua totalità a causa di sequestri ancora pendenti e in attesa di sblocco da parte dell’amministrazione con lungaggini inspiegabili, causando un danno non solo alla società stessa, ma anche a tutto il popolo reggino che ne usufruisce“.

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