Molti pellegrini si sono recati, lunedì 5 agosto, presso il Santuario di Nostra Signora dello Scoglio, per onorare e venerare Sant’Emidio, vescovo e martire, in occasione della festa in suo onore. Solenni celebrazioni fortemente volute da Fratel Cosimo Fragomeni, il mistico fondatore del santuario mariano calabrese, di Santa Domenica di Placanica. E proprio Fratel Cosimo ha tenuto una evangelizzazione e una riflessione, sulla vita di Sant’Emidio, prima della solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da padre Raffaele Vaccaro, rettore del santuario. Alla divina liturgia è seguita una suggestiva e molto partecipata processione, con la statua del santo, la benedizione delle piante di basilico, portate dai pellegrini. A conclusione, vi è stata la benedizione finale con la reliquia di primo grado di Sant’Emidio, che è stata donata dall’arcivescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, venuto appositamente al santuario, qualche tempo fa, per consegnarla nelle mani di Fratel Cosimo. Come sempre, si sono registrate interminabili file presso i confessionali e si è respirata un aria di grande fede e spiritualità. Fratel Cosimo, nella sua catechesi ha spiegato il significato della pianta di basilico, legata alla storia di Sant’Emidio e ha illustrato la stessa, in modo molto eloquente e amorevole, evidenziando la propria profonda devozione verso il santo protettore contro il terremoto e le calamità naturali. Dopo aver invitato tutti a elevare un Ave Maria alla Madre di Dio e Madre Nostra, ha detto: “Cari fratelli e sorelle, convenuti in questo rinomato Santuario mariano Nostra Signora dello Scoglio, a voi tutti rivolgo un cordiale benvenuto nel nome del Signore.
Oggi, è un giorno particolare: come già siete a conoscenza, nel nostro Santuario celebriamo la festa del grande Taumaturgo Sant’Emidio, vescovo e martire, proprio nel giorno in cui ricordiamo il suo glorioso martirio. La figura e le sembianze di questo santo martire sono rappresentate in questa meravigliosa statua lignea scolpita dal noto scultore Giuseppe Stuflesser di Ortisei, in Val Gardena. Sant’Emidio viene invocato come il protettore del terremoto, e di qualunque altra calamità naturale. Forse qui da noi non è abbastanza conosciuto come dovrebbe, per cui io vi esorto a divenire suoi devoti, a nutrire una particolare devozione verso di Lui e invocarlo quale protettore delle vostre famiglie, e certamente avrete la sua protezione.” Nel riportare alcuni avvenimenti della vita di Sant’Emidio, Fratel Cosimo ha espresso: “La conversione di Sant’Emidio alla fede cristiana irritò molto i suoi genitori, tant’è che l’ira di suo padre si scatenò a tal punto che lo prese e lo obbligò con le forze trascinandolo nel Tempio di Giove per farlo prostrare dinnanzi al dio pagano. Il vero Dio però che aveva ormai conquistato il cuore di Emidio, non ha permesso affatto che Egli si prostrasse in adorazione davanti al dio pagano. Guarda caso, io direi voluto da Dio, proprio in quel momento un segno miracoloso si verificò: una forte scossa di terremoto fece crollare il tempio di Giove, seppellendo così sotto le macerie quell’idolo bugiardo. Questo è il primo segno di tanti segni miracolosi che hanno accompagnato il Santo vescovo Emidio nel suo ministero apostolico di evangelizzazione. Emidio subito dopo la sua conversione, mentre era ancora nella sua patria, fu avvisato da un angelo di lasciare presto per amore di Dio il suo paese, e partire verso l’Italia senza preoccuparsi dei suoi parenti e dei suoi amici. Prima ancora che il giovane Emidio fosse consacrato vescovo dal Papa Marcellino, trascorse un periodo di predicazione nella città di Roma. Il papa Marcellino, dopo aver visto tutto il suo operato, lo consacrò vescovo e lo inviò nella città di Ascoli Piceno. I pagani nell’ascoltare la predicazione di Sant’Emidio, si convertivano e accoglievano la Parola del Signore.
Questi fatti e altri ancora come la conversione e il battesimo di Polisia, la figlia del Prefetto di Ascoli, scatenarono l’ira dei pagani e in particolar modo del Prefetto, il quale fece subito arrestare Emidio e lo condannò alla decapitazione. Una volta decapitato, il santo martire prodigiosamente prese da terra tra le mani il capo reciso, camminò per trecento metri e lo depose in una delle grotte nella località di Campo Parignano. Con molta venerazione, il corpo di Sant’Emidio fu pietosamente raccolto dai suoi discepoli e sistemato nella fossa, mentre dai fedeli veniva coperto con tante foglie di basilico, e così fu seppellito in una di quelle grotte. Era il giorno 5 del mese di Agosto dell’anno 303, durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Trascorsi undici secoli, si pensò di traslare il corpo di Sant’Emidio dalle grotte di Campo Parignano e portarlo nella cattedrale di Ascoli, e siccome in quelle grotte furono seppelliti anche i corpi dei compagni che seguirono Sant’Emidio, sorse una grande difficoltà: come bisognava fare per identificare quale fosse la tomba di Sant’Emidio? La tradizione vuole che miracolosamente è cresciuta su una di quelle tombe una rigogliosa pianta di basilico, segno che indicò la fossa di Sant’Emidio. Infatti scavarono e vi trovarono le ossa del santo ancora coperte di foglie di basilico. Ecco il significato della pianticella di basilico che voi avete portato per la benedizione. Tenetela in casa come segno di devozione al santo. Il basilico è la pianta che la tradizione considera sacra nella devozione a Sant’Emidio, protettore dei terremoti. Ancora oggi il basilico viene chiamato dal popolo “il fiore di Sant’Emidio”. Oggi le sacre spoglie di Sant’Emidio riposano nella splendida cripta della cattedrale di Ascoli Piceno.” Mel concludere, Fratel Cosimo ha detto: “Noi oggi guardiamo a Sant’Emidio, che ci indica Gesù Cristo, certi di rinascere ogni giorno nella speranza, sempre più forti e senza paura, anche e soprattutto quando la terra trema. Gesù Cristo è la nostra salvezza, la nostra sicura speranza. Sant’Emidio continua a parlarci di fede e di coraggio, ci invita a perseverare nella preghiera e ad avere fiducia e speranza. I tempi in cui viviamo restano inquieti, gli effetti dei terremoti continuano a farsi sentire un po’ ovunque, ma noi sappiamo di poter contare sul nostro santo Protettore e a lui ci affidiamo con rinnovato slancio di fede. Sant’Emidio ci protegga e ci accompagni con il suo esempio di totale fedeltà a Gesù Cristo e al suo Vangelo”.







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