Brunetta (FI): “mancata procedura infrazione? Dopo aver fatto le facce feroci, Salvini e Di Maio hanno come sempre calato le braghe. Ora non vorrei si arrivasse a metà dicembre con i soliti proclami
Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulle nomine UE. “I sovranisti che dovevano vincere le elezioni europee non le hanno vinte –ha affermato Brunetta-. dovevano arrivare a 150 seggi, ne hanno raggiunti la metà e questa metà si è rivelata una metà non in grado di mettersi insieme, sta di fatto che non c’è un gruppo sovranista al Parlamento UE. Se tu sei un sottogruppo conti poco o nulla. Salvini dice che le nomine sono poco rispettose del voto dei popoli? Attualmente in Europa comandano le forze che si richiamano al PPE e al PSOE, queste due grandi famiglie hanno fondato, costruito e governato l’Europa e la stanno ancora governando con l’allargamento alla componente liberale. Chi è fuori da queste due grandi famiglie come la Lega e il M5S ovviamente non partecipa alla governance europea, quindi hanno un ruolo d’opposizione secondario e non possono incidere in nulla. Le cariche in UE si suddividono anche per Stato. Ogni Stato ha diritto a un suo commissario, però la rilevanza di questo commissario è legata ovviamente alla maggioranza che si è formata al Parlamento UE. Quindi adesso staremo a vedere che tipo di commissario daranno all’Italia. Se ci dessero quello alla concorrenza sarebbe un commissario di Serie A. Ovviamente l’Italia avrebbe diritto anche alla vicepresidenza della Commissione UE. Io spero che il commissario sia il più incisivo possibile e che il governo possa esprimere una persona qualificata per questo ruolo, perché non dimentichiamo che ci sono anche gli esami, verranno interrogati dalla Commissione a loro preposta. Se il commissario è palesemente inadeguato è anche possibile che il Parlamento bocci il commissario indicato, è già successo, ingiustamente, con il Prof. Buttiglione. Quindi il governo italiano deve stare anche attento a chi nomina. Purtroppo qui in Italia siamo abituati a tutto, io in Parlamento vedo alcuni membri del governo ricoprire cariche importanti e mi metto le mani nei capelli. Questo in Europa non si può fare”.
Sulla mancata procedura d’infrazione e i segnali dai mercati. “L’UE aveva, calcoli alla mano, individuato una devianza da parte dell’Italia per quanto riguarda il deficit 2018 e 2019, aveva chiesto all’Italia una correzione, Salvini e Di Maio però avevano sempre negato tutto ciò. A questo punto era scattata la procedura. Discussioni, discussioni, facce feroci, facce feroci, il risultato è che con l’assestamento di bilancio approvato martedì l’Italia ha fatto la manovra correttiva. E’ stato detto all’Europa: guardando bene i conti, abbiamo tirato su più gettito, abbiamo risparmiato su Reddito e Quota 100, quindi quel miliardo e mezzo che risparmieremo lo metteremo a riduzione del deficit. Attenzione però, con la prossima legge di bilancio il governo dovrà mantenere gli impegni per il 2020 che sono 1,8 e 1,9 di deficit strutturale. Bisogna quindi far meglio del 2019. Nei conti sono previsti 23 miliardi di aumento dell’Iva che sono già legge. Se noi vogliamo che l’Iva non aumenti, dobbiamo raccattare 23 miliardi e dire: al posto dell’aumento dell’Iva, facciamo tagli o aumentiamo le tasse oppure metà tagli e metà aumento delle tasse. E non bastano neanche 23 miliardi perché ci sono altre poste in gioco, la manovra del 2020 dovrà essere tra i 30 e i 40 miliardi di euro per rimanere in linea con gli impegni dell’UE. Non vorrei si arrivasse a metà dicembre con i soliti proclami, salvo poi all’ultimo momento calare le braghe e dire: non faremo la flat tax, l’iva aumenterà, ma abbiamo vinto. Uno esce con la testa rotta, insanguinato, barcollante, però apre un grande sorriso e dice: abbiamo vinto. Per fortuna i mercati hanno preso bene la mancata procedura d’infrazione e stanno un po’ respirando, speriamo che questo respiro di sollievo continui perché la cosa importante è che il Paese cresca e produca. Continuare con queste facce feroci, proclami e poi tornare indietro, questo continuo stop&go non fa bene, fa male. L’incertezza, l’ambiguità, il caldo e freddo fanno male perché producono non credibilità, cattiva reputazione. Ai governanti dico: cercate di mantenere un minimo di linearità, perché se questi numeri li avesse detti qualche mese fa non ci sarebbe stata l’angoscia della procedura d’infrazione e questi dati sullo spread li avrebbe avuti 4 mesi prima. Meno dichiarazioni, meno facce feroci, perché se va a finire sempre che calate le braghe alla fine poi diventa ridicolo”.