Giorgia Palmas madrina del Giro d’Italia: “la mia vita in bicicletta”

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Tra ricordi lontani e presente in sella alla bici, tante cose nella vita della bellissima Giorgia Palmas le parlano di Giro d’Italia e passione per il ciclismo

LaPresse/ Massimo Paolone
LaPresse/ Massimo Paolone

Giorgia Palmas ha presenziato all’avvio del Giro d’Italia 2017. Per la sua edizione numero cento infatti la corsa rosa ha scelto come sua madrina la bellissima ex Velina originaria della Sardegna da cui la competizione ciclistica è iniziata. “La bici è un simbolo di libertà e indipendenza. – ammette la meravigliosa Giorgia raccontanto la sua personale esperienza con le due ruote a Gazzetta dello Sport – Ho cominciato a pedalare da ragazzina, a Cagliari, tra campagna e spiagge. Avevo una mountain bike, finalmente mi spostavo da sola, con il vento in faccia”. “I miei nonni andavano in bici, uno non aveva nemmeno la patente, anche mio fratello e i miei cugini erano sempre in sella. Non scorderò mai un giro con il mio migliore amico a 11 anni. Noi in bici e i cani dei vicini che ci inseguivano, noi aumentavamo il ritmo e quelli andavano a una velocità folle: volevano giocare, ma noi non lo sapevamo,  – racconta – ce ne siamo accorti alla fine, per fortuna”. Sul Giro poi la compagna di Vittorio Brumotti (ciclista-stuntman) svela: “per me è sacrificio e fatica. Mi affascina. Nelle facce degli scalatori riconosco lo sforzo, la tensione delle mani sul manubrio, la sofferenza. Sono ammirevoli”. Sul suo fidanzato poi dice: “è un essere mitologico, metà uomo e metà bici. Io entro in competizione con la bicicletta, a volte ci guardiamo in cagnesco, ci contendiamo il suo tempo. Ci siamo incontrati per la prima volta sul set di “Paperissima Sprint”: io presentavo, lui faceva dei numeri pazzeschi sulle due ruote. Affascinante. Ho cominciato a seguirlo, prima aveva una Bmt mountain bike, adesso ne ha una da corsa: ha alzato il livello di sforzo ed è più cool”. 

“Non faccio gare, mi metto alla prova con me stessa. Un circuito nel deserto vicino a Dubai, stimolata e caricata da Vittorio: ho percorso 49 chilometri in circa quattro ore; negli ultimi quindici chilometri mi aveva preso lo sconforto, era buio e non vedevo nulla, poi ce l’ho fatta”, dice sconsolata. Tornando a parlare di Brumotti lo descrive dicendo: “in bicicletta è un pazzo spericolato, nella vita quotidiana è un monaco tibetano. Non credevo. Fa spavento. Ebbene sì, è preciso e metodico, io sono il contrario. Nella quotidianità sono pasticciona, non sto attenta a ciò che mangio, sono più free stile. Divento ordinata per mia figlia Sofia, otto anni e mezzo, naturalmente per lei organizzo tutto”. La figlia va anche in bici e Giorgia afferma: “facciamo i giretti al parco mentre Vittorio si allena e ci supera. Quando sono con lei uso la bicicletta da passeggio con il cestello per la cagnolina che si chiama Polpetta. Altrimenti mountain bike o bici da corsa e in casa faccio spinning”. E l’abbigliamento? “Jeans e scarpe sportive quando vado tranquilla, pantaloncino con fondello e maglia tecnica contenitiva per lo spinning. Evito le scarpe con gli attacchi perché sono caduta una volta e mi fanno paura”. La Palmas poi ammette di avere un debole per un ciclista in particolare. “Marco Pantani. – svela – Mio padre stravedeva per lui. Oggi il mio preferito è Aru, sardo come me, peccato che non partecipi a questo Giro d’Italia. Sui concorrenti del Giro 100 non posso dire nulla, sono la madrina!”. Credo che ognuna di noi debba praticare lo sport che si sente addosso. – continua –  Io vado in bici senza competizione e senza stress, per il gusto di osservare il paesaggio e stare in mezzo alla natura. Non devo dimagrire, mi basta tonificarmi. Si può concepire anche così”. Poi promette di essere presenta alle tappe del Giro, ecco quando: “in questo weekend e per il gran finale. Per l’ultima tappa mi è venuta un’idea, avrò un look a sorpresa, posso solo dire che è… rosa”.

 

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